Entro qualche anno Roma potrebbe essere pronta all’introduzione della congestion charge. È quanto emerso in Assemblea Capitolina dalle parole di Enrico Stefàno – presidente della Commissione Mobilità del Comune di Roma – durante l’illustrazione della delibera 75/2018.
A Roma la questione Ecopass – il pedaggio per entrare nell’anello ferroviario – ha avuto una storia travagliata, culminata, a settembre, con il ritiro della delibera seguito all’assenza in aula di consiglieri grillini e all’impressione che il provvedimento provocasse più irritazione che adesioni.
In Europa sono varie le realtà che hanno una tassa sulla congestione stradale. Vediamo come funziona a Milano e a Londra.
MILANO
Nel capoluogo lombardo a subire restrizioni è la cosiddetta Area C, la circonvallazione interna che corrisponde alla Cerchia dei Bastioni. Qui, 43 varchi elettronici regolamentano l’accesso dalle 7,30 della mattina sino al tardo pomeriggio, con un costo giornaliero previsto di 5 euro per i non residenti. I residenti, invece, hanno diritto a 40 ingressi gratuiti dopo i quali dovranno pagare 2 euro a entrata.
Dal 2019 Milano prevede anche una stretta importante per i diesel nell’Area B. Previsti 50 giorni di circolazione libera per consentire agli automobilisti di abituarsi alla nuova misura.
LONDRA
Nella capitale inglese la tassa sul traffico è presente dal 2003. Neanche qui niente caselli ma un sistema incrociato di telecamere e database che consente di capire se il veicolo ha pagato il pedaggio o se è esentato. La misura è attiva dal lunedì al venerdì dalle 7,00 alle 18,00 e ha un costo giornaliero di 11,5 sterline. Le multe previste vanno dalle 65 alle 202 sterline.
E a Roma?
In attesa di conoscere tempi e modi con cui la misura verrà studiata e discussa, Enrico Stefàno ha tranquillizzato i romani dicendo che l’atto presentato oggi non introduce pedaggi. Per ora.