E’ stata sottoscritta nella notte la convenzione per l’anticipo degli ammortizzatori sociali previsti dal decreto “Cura Italia”. A darne notizia attraverso un post su Facebook, il ministro del Lavoro, Nunzia Catalfo. La convenzione è stata condivisa alla presenza del ministro tra L’Associazione bancaria italiana (Abi) e le organizzazioni sindacali confederali Cgil, Cisl, UiL e Ugl unitamente ai sindacati del settore bancario – Fabi, First-Cisl, Fisac-Cgil, Uilca e Unisin – nonché da Agci, Confcooperative, Legacoop riunite in Alleanza delle Cooperative Italiane, Cia, Claai, Coldiretti, Confagricoltura, Confapi, Confedilizia, Confetra, Confindustria, Cna, Confartigianato, Confcommercio, Casartigiani.
Tra i punti principali, la convenzione prevede che le banche aderenti adottino condizioni di massimo favore per evitare costi a carico dei lavoratori”. Catalfo ha definito la convenzione un “risultato molto importante grazie al quale milioni di lavoratori potranno vedersi riconoscere dalle banche una rapida anticipazione dell’importo del trattamento d’integrazione salariale che gli spetta”. Sull’accordo è intervenuto il ministro per lo Sviluppo economico, Stefano Patuanelli che, ospite di “24 Mattino” su Radio 24 ha aggiunto: “Non potevamo pensare di attendere mesi per pagare la Cassa integrazione alle persone che oggi sono a casa e che non lavorano”. C’è stato un “ottimo lavoro del ministro Catalfo insieme all’Associazione bancaria italiana ed alle parti sociali: attraverso l’accordo, entro Pasqua ci sarà l’erogazione del primo assegno”.
Abi ha concordato modalità semplificate per determinare l’importo dell’anticipazione (1.400 euro), tenuto conto della durata massima dell’integrazione salariale – 9 settimane – definita allo stato dal decreto legge “Cura Italia”, in considerazione dei bisogni immediati dei lavoratori sospesi dal lavoro e rendere operativa la misura nel più breve tempo possibile. E’ quanto si legge in una nota diffusa da Abi. La convenzione favorisce anche la gestione delle pratiche in “remoto”, così da limitare l’accesso in filiale alle esigenze indifferibili, in coerenza con quanto concordato tra Abi e i sindacati dei bancari Fabi, First-Cisl, Fisac-Cgil, Uilca e Unisin lo scorso 24 marzo 2020. Per questa ragione si raccomanda che i lavoratori interessati si rivolgano per telefono alla propria banca in modo che non sia necessario recarsi in banca per ricevere l’importo sul conto corrente.
Abi invita le banche e tutte le parti coinvolte, in particolare Inps, Regioni e Province autonome che gestiscono gli ammortizzatori sociali, a collaborare per assicurare la più tempestiva attuazione della convenzione. L’Associzione invita poi le Banche, ad applicare la Convenzione e ad evitare costi per i lavoratori che beneficeranno dell’anticipazione in coerenza con le finalità e la valenza sociale dell’iniziativa.