È stato reso pubblico nella giornata di ieri il decreto con cui il governo Conte ha stabilito le attività da mantenere attive anche nel momento più duro dell’emergenza Coronavirus.
Poche le novità rispetto alle anticipazioni di Radiocolonna, tutte contenute nei codici Ateco attraverso cui l’Istat individua le attività essenziali.
Tra le attività consentite dal Dpcm del 22 marzo 2020 compaiono sanità, pulizia, logistica, manutenzione, vigilanza, filiera agroalimentare, trasporti, rifiuti, edilizia, tessile e meccanica.
Poste, Agenzie delle Entrate e Inps garantiranno il servizio a ranghi ridotti e saranno garantite le tabaccherie, le edicole e le sedi sindacali.
In un mondo digitalizzato, sono state considerate essenziali anche la riparazione e manutenzione di computer, periferiche, smartphone, telefoni ed elettrodomestici nonché l’ “attività di famiglie e convivenze come datori di lavoro per personale domestico”.
Su questo link la lista completa delle attività non vietate dal governo presieduto da Giuseppe Conte.