Un giudizio “complessivamente non positivo sugli squilibri latenti in ordine al bilancio di Roma Capitale” da imputare alla gestione commissariale del debito pregresso. Questa la pronuncia della Corte dei Conti che sottolinea come sia necessaria “una più chiara definizione dell’indebitamento pregresso trasferibile alla Gestione Commissariale, nonché della coerente pianificazione delle necessarie coperture finanziarie”.
La Corte dei Conti ha analizzato i bilanci del Campidoglio dal 2008, anno di inizio della gestione commissariale, al 2017.
“La pronunzia specifica espone contenuti ed esiti degli accertamenti concernenti la conformità della gestione finanziaria e contabile dell’Ente Roma Capitale, dal 2008 al 2017, ai principi ed alle regole che presiedono alla tutela del bilancio, al fine di garantirne la fisiologica funzione di strumento di corretta pianificazione dell’azione istituzionale in una prospettiva di tendenziale ed armonica equivalenza fra entrate e spese, nonché di veicolo di informazioni idonee a consentire la verifica del grado di realizzazione delle azioni programmate”, precisa la Corte dei Conti. IN particolare si evidenzia “nella fase di impostazione della gestione commissariale l’inserimento in massa passiva non soltanto di debiti verso terzi, già scaduti ed esigibili, ma anche di debiti di finanziamento già contratti e da restituire secondo piani di ammortamento diluiti nel tempo”.
“Ne scaturisce un giudizio complessivamente non positivo sugli squilibri latenti in ordine al bilancio di Roma Capitale occasionati dalle numerose problematiche rilevate, che hanno posto in evidenza la non completa trasparenza delle scritture e reso difficile il collegamento di debiti e crediti… al fine di una più chiara definizione dell’indebitamento pregresso nonchè della coerente pianificazione delle necessarie coperture finanziarie”, precisa la Corte dei Conti. Anche in tale prospettiva la Corte dei Conti “riafferma il rilievo operativo e funzionale degli adempimenti prescritti, intesi alla individuazione definitiva della massa passiva imputabile con riguardo agli effetti sugli equilibri di Roma Capitale, che la Sezione si riserva di monitorare.