Covid: nel Lazio picco usura, prestiti anche per cure mediche

Regione Lazio lancia fondo anti-usura da 4,4 milioni

La rete regionale delle associazioni e delle fondazioni antiusura in questi mesi ha visto un aumento del 50% di ascolti, e il Lazio e’ la regione italiana che ha visto crescere di piu’ l’usura con un aumento, tra marzo e luglio, del numero degli usurai arrestati che sono stati 63 rispetto ai 42 dell’anno precedente. Sono alcuni dei dati sul rapporto tra usura e Covid forniti questa mattina dal presidente dell’Osservatorio per la Sicurezza e la Legalita’ della Regione Lazio Giampiero Cioffredi, nel corso della presentazione del Fondo unico anti-usura della Regione.

Cioffredi ha spiegato che il binomio mafie-usura nel periodo del lockdown si e’ consolidato approfittando della mancanza di liquidita’ delle piccole aziende, e si fonda anche sulla mancata denuncia. I settori colpiti sono principalmente le piccole e medie imprese del comparto turistico, dalla ristorazione agli alberghi.

“I contributi dello Stato hanno arginato il fenomeno – ha affermato Cioffredi – ma i capitali della criminalita’ rischiano di fare prima di quelli pubblici. Agli sportelli c’e’ stato un aumento del 50% degli ascolti, per lo piu’ soggetti dai 49 ai 70 anni. Sono aumentate le richieste per spese minime, anche sanitarie, o per l’acquisto di generi alimentari. Persone che si sono indebitate per far fronte a una malattia o alla cassa integrazione, e che entrano nel tunnel dell’usura anche per 3-4 mila euro”.

Un terzo dei nuovi utenti degli sportelli sono imprenditori, un terzo donne. “L’usura – ha detto ancora il presidente dell’Osservatorio – e’ il grimaldello con cui il crimine organizzato entra nell’economia e ricicla il suo denaro incamerando le aziende”.

Un parametro di riferimento per comprendere la dimensione del fenomeno e’ il resoconto della Banca d’Italia sulle operazioni sospette: il Lazio, con quasi 6.000 casi contro i 4.200 dello scorso anno, ha il primato: “Si parla di circa 5 miliardi di fatturato, e parliamo solo di quello rilevato da Bankitalia: c’e’ – ha concluso Cioffredi – un gigantesco tentativo delle mafie di occupare l’economia legale ma c’e’ anche uno Stato che reagisce”.

La Regione Lazio ha, dunque, stanziato 4,4 milioni per il contrasto dell’usura, fenomeno che con il Covid ha avuto un preoccupante incremento. Sei sono le azioni cardine, ha spiegato Cioffredi: 900 mila euro sono per le vittime di usura e i soggetti sovraindebitati per la pandemia, e si trattera’ di un contributo fino a 5.000 euro per spese ordinarie e sussistenza. Ci sono poi 1,6 milioni per il sostegno alle persone sovraindebitate e la prevenzione dell’usura: garanzie per prestiti bancari fino a 50 mila euro. Terza azione, 770 mila euro di sussidi alle persone che denunciano gli usurai: “Riconosciamo un indennizzo alle persone fisiche e alle pmi vittime del reato di usura certificato dall’autorita’ giudiziaria, da 5 a 20 mila euro a fondo perduto” ha detto Cioffredi.

Queste prime tre misure saranno gestite, ha spiegato ancora, da associazioni e fondazioni iscritte all’Albo Regionale e a quello del ministero dell’Economia. Ci sono poi 30 mila euro per il sostegno psicologico, 650 mila per consulenza legale e aziendale delle vittime dell’usura e le famiglie sovraindebitate, e infine 450 mila euro di contributo alle 27 associazioni anti-usura che “sono veri presidi territoriali e condividono pratiche e informazioni”.

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