L’Italia, che dopo il lockdown, ha sperato e invocato l’invasione dei turisti e ha tremato per l’isolamento determinato dai corridoi d’intesa tra alcune nazioni, si trova ora a temere per la paura degli arrivi senza controllo.
E non ci dimentichiamo del danno economico e della sofferenza che il blocco sopracitato ha colpito le nostre le aziende così profondamente come non si era mai visto.
Con tutto quello che è successo siamo orgogliosi della virtù nella gestione della pandemia che ha reso l’ organizzazione italiana un punto di riferimento per altre nazioni virtuose.
E’ infatti di questi ultimi giorni la notizia dei bengalesi, tutti positivi al Covid-19 già arrivati in Italia, forse con certificati falsi e ad oggi per la maggior parte irreperibili.
Vista l’affluenza di soggetti non controllati che ogni giorno arrivano in vari modi sul nostro territorio, è necessario che il Governo prenda posizioni nette e dure.
“Divieto di ingresso per chi arriva da Paesi a rischio”. Lo dispone un’ordinanza firmata dal ministro della Salute, Roberto Speranza, sentiti i ministri degli Affari Esteri, dell’Interno e dei Trasporti.
“Divieto di ingresso e transito in Italia per chi nei quattordici giorni antecedenti ha soggiornato o è transitato in 13 Paesi: Armenia, Bahrein, Bangladesh, Brasile, Bosnia Erzegovina, Cile, Kuwait, Macedonia del Nord, Moldova, Oman, Panama, Perù, Repubblica Dominicana. “Nel mondo la pandemia è nella sua fase più acuta. Non possiamo vanificare i sacrifici fatti dagli italiani in questi mesi”, dice Speranza. Al fine di garantire un adeguato livello di protezione sanitaria sono sospesi anche i voli diretti e indiretti da e per i Paesi indicati nell’ordinanza. La scelta, sottolinea Speranza, è stata quella della “massima prudenza”.
Conte aggiunge che non possiamo permettere che nel nostro paese arrivino dei contagiati dall’estero – “In Italia abbiamo preparato un piano di monitoraggio del contagio molto sofisticato” tra le varie Regioni. “Non possiamo permettere che dai Paesi stranieri arrivino persone positive e non monitorate. Per questo per i Paesi che stanno fuori dall’Ue abbiamo previsto una serie di restrizioni. Per esempio negli ultimi giorni sono arrivati dei cittadini dal Bangladesh che abbiamo scoperto essere positivi per piu’ del 70%. La loro uscita non ha avuto controlli e siamo stati costretti a sospendere i voli dal Bangladesh”. Questo afferma il nostro premier intervistato dal Programma “Al rojo vivo”, sul canale spagnolo “La sexta”.
Ma, così facendo, si tratta di controlli fatti a danno già avvenuto e aumenta così la protesta di albergatori, negozianti e della popolazione tutta.
Da un lato i pressanti moniti di attenzione ai contagi, appelli a non calare la guardia e, nello stesso tempo la continua promozione dei territori Italiani per richiamare i turisti, creano obbiettivamente un senso di corto circuito e di perplessità.
E in mezzo a questo “corto circuito” ci sono ancora le imprese, molte delle quali devono ancora ricevere la liquidità tanto decantata dal Governo.
Forse è proprio qui il grande problema: la fiducia. Perchè in questo frangente, che ha trovato impreparati tutti abbiamo pagato con la vita la mancanza di protocolli sanitari, adatti a questa tragedia, che fossero resi COMUNI a tutti i paesi europei (quasi il preludio di una totale disfatta Europea!) ed è emerso chiaramente che senza la volontà di far rete la quotidianità crolla.
Vince, allora, il “si salvi chi può” e l’autogestione che mette da parte uno Stato/Governo lontano anni luce dalla realtà.
(alcune fonti Ansa)