Covid: Lazio torna zona gialla. Zingaretti: tenere alta attenzione

"E' una buona notizia. Darà respiro all'economia". Fipe, zona gialla non basta, ristoranti aperti la sera

Nicola Zingaretti (Foto Omniroma)

Il Ministro della Salute, Roberto Speranza, sulla base dei dati e delle indicazioni della Cabina di Regia, firmera’ nuove ordinanze che andranno in vigore a partire da domenica 31 gennaio. Sono in area arancione le Regioni Puglia, Sardegna, Sicilia, Umbria e la Provincia Autonoma di Bolzano. Tutte le altre Regioni e Province Autonome sono in area gialla.

“Il Lazio torna in zona gialla. La permanenza in fascia arancione, grazie alla collaborazione di tutti, e’ durata solo 2 settimane. Una buona notizia che darà respiro all’economia. Ora però dobbiamo fare attenzione a non gettare a mare i sacrifici fatti in queste settimane.” Lo dichiara il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti.

“Manteniamo alto – afferma Zingaretti- il livello di attenzione, evitiamo gli assembramenti, rispettiamo le norme di precauzione o i contagi saliranno di nuovo. Faccio un appello agli esercenti dei locali: continuate a far rispettare tutte le regole, soprattutto le presenze al chiuso e i distanziamenti ai tavoli; e’ fondamentale per tenere bassi i contagi e rimanere in fascia gialla”. “La campagna vaccinale nel Lazio va molto bene, – continua- appena arriveranno le nuove forniture di vaccini saremo pronti ad aumentare le somministrazioni ai cittadini secondo il programma stabilito. Forza che ce la faremo”.

“Il Lazio di nuovo in zona gialla e’ sicuramente una buona notizia, ma non rappresenta la soluzione ai problemi di bar e ristoranti”. Luciano Sbraga, direttore di Fipe Confcommercio, commentando l’ordinanza che da domenica 31 gennaio con il ritorno del Lazio in zona gialla rimette in moto (fino alle 18) i pubblici esercizi della regione (a cui la zona arancione ha concesso solo l’asporto) resta con i piedi per terra: “Il prossimo passo dovra’ essere quello di riaprire i ristoranti fino alle 22, naturalmente con la piena osservanza dei protocolli di sicurezza” – chiarisce – e di allungare anche l’orario dei bar a cui oggi l’asporto e’ vietato dopo le 18, mentre minimarket e take away vari continuano a vendere liberamente”. Pica fa notare che una futura riapertura seppur solo fino al coprifuoco, dei ristoranti “che tradizionalmente concentrano il 90 per cento del fatturato alla sera” ridarebbe fiato a una categoria in sofferenza da mesi. Il thriller finale che ha tenuto in bilico il Lazio tra permanenza nella piu’ restrittiva zona arancione e passaggio al giallo ha suscitato qualche preoccupazione,ammette, anche a Fipe Confcommercio: “L’incertezza ovviamente ci preoccupava – spiega – ma sul piano normativo ci sentivamo sicuri, il conteggio delle due settimane per il passaggio da un colore all’altro non poteva che partire dalla firma dell’ordinanza che ha decretato la colorazione del Lazio in arancione”. Pica fa notare che una futura riapertura seppur solo fino al coprifuoco, dei ristoranti “che tradizionalmente concentrano il 90 per cento del fatturato alla sera” ridarebbe fiato a una categoria in forte sofferenza da mesi, “tra chiusure da zona rossa e arancione, riduzione dei tavoli e calo delle presenze dovuto alla sparizione dei turisti e allo smart working”.

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