Crisi di governo: Berlusconi, “noi non abbiamo negato la fiducia al governo”

"La mozione Casini - spiega il leader di Fi - era semplicemente un espediente tattico voluto dal Pd per non dover affrontare scelte importanti per il futuro del Paese", per questo noi "non abbiamo partecipato ad una votazione che non aveva nessuna logica"

C’è un po’ di sconcerto in giro per il precipitare della crisi politica che ha portato alle dimissioni di Draghi. Il presidente di Forza Italia, Silvio Berlusconi, in una intervista al “Giornale” spiega com’è potuto accadere: “Per la verità il primo ad essere sconcertato sono io. Sono stato io, al principio del 2021, a chiedere la nascita del governo Draghi come risposta alle emergenze del Paese e Forza Italia è stata, fra i partiti di governo, quello più leale e costruttivo. Nei giorni scorsi i Cinque Stelle, in grave difficoltà, hanno ritirato la fiducia al governo creando una situazione che lo stesso presidente Draghi ha definito insostenibile”.

“E proprio per questo – continua – meno di una settimana fa ha rassegnato le dimissioni nelle mani del capo dello Stato. Di fronte a questo, noi abbiamo chiesto di rifare un patto di governo, sotto la guida di Draghi, su basi nuove, coerenti, solidali. Questo implicava ovviamente sostituire i ministri ed i sottosegretari grillini, espressione di una forza politica che si era chiamata fuori dalla maggioranza. Era l’unica strada per concludere la legislatura, come noi avremmo voluto, con sei mesi di lavoro utile al Paese. Il presidente del Consiglio ha scelto un’altra strada, che conduce alle elezioni. Perché lo abbia fatto, è una domanda che andrebbe rivolta a lui. Noi eravamo prontissimi a continuare a sostenerlo, ed anche a pagare per questo un prezzo in termini di consenso”.

C’è il tentativo della sinistra, con ricostruzioni di comodo, di indicare come responsabili di questa crisi non solo i grillini di Giuseppe Conte, ma anche il centrodestra di governo: “Un gioco davvero sfacciato e di poco respiro. Noi la crisi abbiamo fatto di tutto per evitarla. Quanto abbiamo detto e scritto in Parlamento in questi giorni confusi sta a dimostrarlo. Il Paese non può permettersi la paralisi, in un momento nel quale bisogna realizzare gli obiettivi del Pnrr. La guerra ai confini dell’Europa e dell’Occidente pone in pericolo la sicurezza di tutti, il rincaro dell’energia e delle materie prime sta avviando una spirale inflazionistica deleteria per il risparmio degli italiani. Per questo eravamo pronti a qualsiasi sacrificio, ma non ci hanno ascoltato. Il Pd ha giocato questa partita in modo esclusivamente tattico, pensando a “mettere il cappello” su Draghi per superare le proprie difficoltà e le proprie contraddizioni. Tutto questo sulla pelle degli italiani”.

“Non mi aspettavo – osserva infine l’ex premier – che finisse così. Avevo anticipato personalmente al presidente del Consiglio quali fossero le nostre intenzioni. Ho sperato fino alla fine che la razionalità e l’amore per l’Italia prevalessero, da parte di tutti. Voglio però ribadire che noi non abbiamo negato la fiducia al governo, non abbiamo partecipato ad una votazione che non aveva nessuna logica. Dopo tutto quello che era successo, dopo che lo stesso presidente Draghi aveva invocato una ripartenza, che senso avrebbe avuto concludere il dibattito al Senato votando un documento che lasciava irrisolte tutte le questioni aperte? Che anzi non diceva assolutamente nulla? La mozione Casini era semplicemente un espediente tattico voluto dal Pd per non dover affrontare scelte importanti per il futuro del Paese”, ha concluso Berlusconi.

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