La crisi della Tim mette a rischio migliaia di posti di lavoro nella regione Lazio. A lanciare il grido d’allarme i sindacati di Slc Cgil, Fistel Cisl e Uilcom Uil regionali che ieri sono stati ricevuti alla Regione Lazio per valutare le iniziative da prendere.
“Queste vicende – scrivono in una nota le sigle sindacali – se non governate rischiano di coinvolgere oltre agli 11mila lavoratori direttamente dipendenti dall’azienda altre migliaia di lavoratori dell’indotto, creando un’ulteriore grave crisi occupazionale nel territorio della regione. Nell’incontro di ieri, l’assessore al Lavoro ha confermato la richiesta di convocazione di un tavolo interistituzionale per affrontare questa grave situazione avanzata dalla giunta al Mise”.
“In concomitanza con l’apertura del tavolo di confronto tra organizzazioni sindacali nazionali e il governo, riteniamo indispensabile che la giunta regionale rappresenti al governo come le scelte fin qui compiute non solo mettano a rischio i posti di lavoro, ma neghino inevitabilmente alla cittadinanza il diritto alla connessione. La Regione – proseguono – dovrà fare presente al governo la necessità di cambiare l’indirizzo fin qui nei fatti perseguito di frantumazione dell’unicità della rete in tanti micro appalti perseguendo invece l’obiettivo della creazione di una rete unica come strumento per offrire pari opportunità di connessione a tutto il territorio. Questa è del resto anche l’unica strada per garantire stabilità occupazionale ai lavoratori di Tim e dell’indotto”.