Cutro, Meloni show

Nella conferenza stampa la presidente ha enfatizzato la caccia agli scafisti e le pene da infliggere, con una campagna di comunicazione per spegnere le illusioni dei profughi. Ma le aspettative confliggono con la realtà

Abbiamo ascoltato, grazie a Youtube, con attenzione l’intervento della Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, nella conferenza stampa al termine del consiglio dei ministri a Cutro, che ha varato una serie di norme, che vogliono essere esemplari, sull’immigrazione.

Con grande convinzione sull’efficacia del dettame, Giorgia Meloni ha esposto la caccia senza limiti e confini che sarà fatta agli “scafisti”, responsabili della tratta di esseri umani e di una nuova forma di schiavitù.

Con altrettanta sicurezza che confida li spaventerà, ha annunciato la pena fino a 30 anni quando il traffico dovesse procurare delle morti come successo a Cutro.

Nella sua partecipe esposizione la presidente è parsa davvero convinta che perseguire gli scafisti “in tutto il globo terracqueo” sia l’intervento di maggiore efficacia per frenare l’arrivo di profughi che pagano cifre esorbitanti e sono disposti a correre qualsiasi rischio, spinti dall’illusione di una vita migliore, per poi trovarsi, se sopravvivono, a lavare i vetri alle auto agli incroci delle strade.

Per disincentivare gli imbarchi, oltre alle pene straordinarie e alla ricerca senza quartiere degli scafisti, Meloni ha anche preannunciato una sorta di campagna di comunicazione per descrivere l’arrivo in Italia come un traguardo poco allettante, che non vale la pena del costo e dei pericoli di una traversata del Mediterraneo su navigli inaffidabili.

Così lei, però, sia pure in buona fede, non può che apparire una novella “Alice nel Paese delle meraviglie”, dove avvengono cose impossibili altrove. È infatti fiduciosa che bastino le pene e l’annuncio di una caccia senza tregua per eliminare gli scafisti, quando già senza fine è la lotta ad altri criminali. Inoltre si mostra certa della possibilità di far desistere i profughi dall’imbarcarsi, convincendoli che in Italia  avrebbero un’esistenza davvero grama ma senza tener conto che la loro condizione originaria è spesso all’ultimo scalino dell’umanità. Quindi, forse, ovunque sarebbe, per loro, un Paese delle meraviglie… anche l’Italia di Giorgia Meloni.

 

 

© StudioColosseo s.r.l. - studiocolosseo@pec.it
Il Sito è iscritto nel Registro della Stampa del Tribunale di Roma n.10/2014 del 13/02/2014