Dalla manovra boccata d’ossigeno per Roma: fondi per metro e buche

Previsto intervento esercito in casi emergenziali. 145 milioni distribuiti su tre anni: 55 milioni nel 2019, 65 milioni nel 2020 e 25 milioni nel 2021.

Nel maxiemendamento alla Manovra spuntano anche fondi per Roma: 145 milioni in tre anni per il potenziamento e la manutenzione delle linee della metropolitana e 60 milioni in due anni (con altri 5 per l’acquisto di mezzi adatti ai lavori) per il rifacimento del manto stradale con l’intervento dell’esercito in casi emergenziali.

Anziché in due anni come inizialmente previsto, i 145 milioni sono distribuiti su tre anni: 55 milioni nel 2019, 65 milioni nel 2020 e 25 milioni nel 2021. La dotazione per ripianare le buche è invece di 40 milioni per l’anno prossimo e di 20 per l’anno seguente. E’ inoltre autorizzata la spesa di 5 milioni l’anno per i tre anni di programmazione per l’acquisto di mezzi strumentali al ripristino delle piattaforme stradali.

Il sostegno è più politico che pratico verso Raggi che, solo per rimettere a posto le strade di Roma, nelle scorse settimane aveva giocato di sponda con i costruttori dell’Acer sognando un “piano quinquennale da 250 milioni l’anno” – cioè un gruzzolo di 1,25 miliardi – per eliminare alla radice il problema delle buche.
La sindaca, per ora, ha ottenuto per strade e verde pubblico 40 milioni per il 2019, 20 per il 2020, motivo per cui in Campidoglio la notizia è stata accolta con un laconico “meglio di niente”.

Nel dettaglio: i milioni usciti dalla manovra non senza qualche sofferenza saranno riversati sulla grande viabilità cittadina che ormai è ai limiti della praticabilità. Cioè: prima di tutto sarà rifatto tutto l’asfalto di Cassia e Casilina, consolari super trafficate ridotte un colabrodo, poi saranno rimesse a posto i tratti più disconnessi di Prenestina, Ardeatina e di viale Isacco Newton. Questi sono i cantieri programmati e che secondo la giunta hanno priorità assoluta.
Ma l’elenco delle strade bisognose è lunghissimo: ci sono anche viale Trastevere, via di Grottarossa , via Ostiense e via Cristoforo Colombo. Sono le grandi arterie capitoline su cui ogni giorno viaggiano migliaia e migliaia di automobilisti.

La cifra andrà così a sommarsi ai 56 milioni (più 16 per il verde) già contabilizzati per il prossimo anno nel bilancio previsionale 2019-2021. In tutto le strade crivellate della Capitale riceveranno una cura da 106 milioni di euro. Una cifra importante, ma forse non sufficiente se si considera che nel 2018, anno critico sul fronte delle buche stradali, il Comune ha finanziato gare per 140 milioni – alcune ancora in corso sulla Salaria, sull’Aurelia e a Tor Bella Monaca – riuscendo finora solo contenere il problema che, forse, i romani sentono di più.

L’altro finanziamento del governo è sui trasporti, anche questa nota dolente della Capitale. Ebbene, nel 2019 Palazzo Chigi ha destinato 55 milioni di euro per la revisione progettuale del completamento della linea C della metro e per l’acquisto di materiale rotabile relativo alla stessa linea. Più altri 90 milioni di euro destinati a interventi di manutenzione straordinaria per le linee A e B della stessa metropolitana. Il totale fa 145 milioni, una boccata d’ossigeno per Roma.

La somma si inserisce nel pacchetto di interventi disposti dal bilancio previsionale del Campidoglio che mette su carta investimenti per circa 490 milioni di euro in tre anni, fondi a cui si aggiungeranno i 425 milioni per l’ammodernamento di metro A e B stanziati dal precedente governo e appena sbloccati. Quasi un miliardo di euro per il triennio, quindi, la cui porzione più ampia è dedicata a quella che Raggi ha definito “cura del ferro”: 294 milioni per ammodernare le linee A e B (68 milioni) riparandone i guasti (soprattutto le scale mobili) e per finanziare la project review della metro C oltre il Colosseo (piazza Venezia-Ottaviano). E nelle idee del Comune rispunta anche la funivia Casalotti-Battistini i cui cantieri, se tutto va bene, partiranno nella prima metà del 2020.

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