Mentre la legge Zan viene affossata in Senato, in Regione Lazio si punta ad accelerare sul testo unico contro l’omolesbotransfobia.
“Ora che a livello nazionale hanno applicato la tagliola la Regione Lazio ha il dovere di approvare nel piu’ breve tempo possibile la legge – annuncia all’ANSA la presidente della commissione pari opportunita’ Eleonora Mattia (Pd) – La maggioranza Pd-M5S c’e’. Da rappresentante delle istituzioni e da donna militante dico che e’ nostro dovere prendere posizione e diventare partigiani”.
In Senato, intanto, tabulati del voto sulla tagliola al Ddl Zan stavolta non aiutano a capire di chi è la “responsabilità” per aver fermato la nuova legge contro le discriminazioni omofobe. Con il voto segreto infatti si può solo conoscere il numero dei presenti per ogni gruppo parlamentare. E non sono state le assenze ad essere determinanti. Quasi tutti i gruppi, infatti, avevano buone percentuali di senatori in Aula oggi e chi mancava era “in missione” quindi giustificato. M5s 70 su 74, il Pd 36 su 38, Iv 12 su 16, le Autonomie 8 su 7. Sulla carta inoltre il centrosinistra poteva contare su 6 senatori di Leu e almeno 2 ex Cinque stelle in Sinistra italiana, ma ci sono sono altri senatori del gruppo Misto che non sono legati a nessuno dei due schieramenti. Su un totale di 49 componenti del Misto oggi ce ne erano 33. Tra questi però ci sono anche i senatori del gruppo Idea- Cambiamo, 6, che sono con il centrodestra. Quanto al centrodestra appunto c’erano 47 senatori su 50 di Fi, 62 su 64 della Lega, 21 su 21 di Fdi. Il voto segreto si è concluso 154 a 131 per il sì alla tagliola con 2 astensioni. Dunque si sono “spostati” almeno 16 -17 voti che secondo i calcoli del Pd avrebbero garantito il via libera al ddl Zan.