Ddl Zan: Zingaretti: “Il Parlamento non è in sintonia con il Paese”

"È un grande dolore ed è anche un grande dolore aver visto l'entusiasmo alla notizia che dei diritti non sono stati garantiti. C'è poco da festeggiare", ha detto il presidente della Regione

“È un grande dolore ed è anche un grande dolore aver visto l’entusiasmo alla notizia che dei diritti non sono stati garantiti. C’è poco da festeggiare”. Lo ha detto il presidente della Regione Nicola Zingaretti, a margine di una conferenza stampa a Roma, interpellato sul Ddl Zan.

“La riflessione che faccio – prosegue Zingaretti – è quella che ho sempre fatto in questi mesi: purtroppo è l’ennesimo esempio di un Parlamento eletto dopo la sconfitta del 2018 quindi con rapporti di forza dentro le aule parlamentari, a mio giudizio, datate a una data segnata dalla peggiore sconfitta storica della sinistra e delle forze democratiche del dopoguerra. E l’esito del voto di ieri, mi permetto di dire, in dissintonia con quelli che io percepisco essere gli orientamenti dell’Italia, è un ennesimo esempio di rapporti di forza datati al 2018”.

“Sono orgoglioso di un partito che ha proposto questa legge e ha portato l’Italia a discutere di questi temi, ed è evidente quello che è successo ieri: c’è stata un’aggressione politica a un tentativo di far fare all’Italia un passo di civiltà in avanti. Per tutte le caratteristiche che aveva quel testo è stata soprattutto una battuta d’arresto di un processo di crescita collettiva del nostro sistema Paese – ha aggiunto Zingaretti -. Non condivido gli approcci di chi dice che è colpa della politica e dei politici: no, è colpa di alcuna politica e di alcuni politici, perché dentro questo scontro c’è chi è stato coerente, ha fatto le sue battaglie e ha condotto le sue sfide, e tra questi ci sono sicuramente il Pd, Zan ed Enrico Letta”.

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