In via Bramante, nel rione San Saba a due passi dal Colosseo, i residenti convivono da tre anni con una voragine mai risanata. «Qui è tutto abbandonato a se stesso», racconta a ‘’Il Corriere della sera’’ Cristina, 58 anni che vive in uno degli appartamenti di proprietà dell’Ater prospicente il cantiere.
L’odissea ha inizio a fine 2018, quando un avvallamento del manto stradale rivela la rottura di un tratto della rete fognaria. Acea assicura che i lavori ripartiranno presto. Ma i residenti esasperati hanno deciso di appendere sulle recinzioni degli striscioni di protesta. «Zona di pregio, buca di pregio?», si legge sul lenzuolo bianco appuntato alla rete metallica.
«Abbiamo organizzato la protesta dopo che il 27 giugno ha preso fuoco un gruppo elettrogeno che provvedeva a sostituire la fogna», ricorda Carla Spaziani, presidente della Rete inquilini Ater San Saba. Ma è solo l’ultimo dei disagi sopportato dagli abitanti dei palazzi che affacciano sulla buca di via Bramante, dove nel frattempo è cresciuto un boschetto. E la puzza di fogna è atroce.
Inoltre la strada chiusa ha ridotto i parcheggi, complicato la mobilità e la raccolta differenziata. Le verifiche sulla stabilità degli edifici avrebbero contribuito a rallentare i lavori. Da Acea replicano: «In questi giorni, è arrivata la relazione conclusiva che consente la ripresa dei lavori e che conferma un quadro tranquillizzante in merito alla stabilità degli edifici. In data 10 agosto Acea Ato 2 ha trasmesso la relazione ad Ater specificando che, salvo indicazioni contrarie, provvederà a riprendere i lavori in data 23 agosto, con un tempo stimato di due settimane per la chiusura del cantiere».
Intanto i consiglieri comunali del Partito democratico, Giulio Pelonzi e Orlando Corsetti, hanno fissato un appuntamento con Acea il 9 settembre a cui parteciperà una delegazione di residenti. «Chiederemo un cronoprogramma preciso – fa notare il capogruppo Pd in Campidoglio, Pelonzi -. Altrimenti faremo una mozione urgente per portare il tema al Cda di Acea».