È stata sospesa, poco dopo l’apertura, l’assemblea capitolina chiamata a discutere sulla delibera che disciplina gli esercizi commerciali alimentari e artigianali nel centro storico di Roma, per consentire lo svolgimento di due riunioni: una soltanto di maggioranza e l’altra dei capigruppo del consiglio comunale, quindi anche con le opposizioni, per valutare l’elaborazione di un emendamento che congeli il discusso tema delle licenze dei laboratori artigianali nella delibera che disciplina gli esercizi alimentari nel centro storico.
Nelle poltrone destinate al pubblico in aula Giulio Cesare all’apertura non erano presenti cittadini e residenti, fino a ieri in protesta contro il documento. “Ieri avevamo deciso in conferenza dei capigruppo, anche con i colleghi delle opposizioni, di aprire la seduta e di chiedere una sospensione dei lavori per valutare gli emendamenti”, ha detto la capogruppo del Pd, Valeria Baglio. Dopo la lettura dei verbali, quindi, i lavori sono stati sospesi per valutare l’elaborazione di un emendamento sulle licenze di laboratorio artigianale.
L’intenzione, a seguito del confronto di ieri tra maggioranza e opposizioni a palazzo Senatorio, è quella di poter valutare un blocco delle licenze di laboratorio artigianale soltanto nei rioni e quartieri in cui l’indice di saturazione non è calato. Si tratta quindi di prendere a riferimento anziché il valore medio della saturazione, che ha registrato un calo di meno 37 per cento, il valore singolo della saturazioni strada per strada.
Un lavoro che comporta però un percorso che non può esaurirsi in poche ore. Dunque, dovendo approvare la delibera entro domani poiché il 31 maggio scade la precedente, l’ipotesi più accreditata è che si possa aggiungere un emendamento al documento oggi in discussione che rinvia a un successivo studio l’aggiustamento sul blocco delle licenze di laboratorio artigianale. È su queste licenze infatti che si è consumato lo scontro tra amministrazione e residenti del centro storico. Nonostante le restrizioni imposte dalla delibera, a prima firma del presidente della commissione capitolina Commercio, Andrea Alemanni del Pd, i residenti hanno contestato che il mancato blocco delle licenze di laboratorio artigianale farebbe proliferare pizzerie a taglio, paninoteche e kebaberie.