Dopo vittoria di Schlein, Morassut chiede “una costituente romana, non una conta di tessere”

Nelle lista dell'Assemblea nazionale "sono stati esclusi militanti che combattono ogni giorno nei quartieri popolari e occupati dai Casamonica, solo perché non hanno mai fatto atti di fede a nessuna consorteria interna", ha dichiarato il deputato dem

immagine dal profilo Facebook di Roberto Morassut

Effetto Schlein sul Pd romano, scrive oggi il dorso romano di Repubblica. Il deputato dem Roberto Morassut, storico esponente del Partito democratico nella capita, ha dichiarato ieri, rivolgendosi alla neosegretaria, che serve una “costituente romana, un congresso politico e non una conta di tessere”.

E – continua Repubblica – il sindaco Roberto Gualtieri sta sempre meno sereno. Morassut ha sostenuto che per “rifare” il Pd e “superare le prati che di consorteria che lo hanno fino ad ora soffocato”, ci sarà molto da lavorare. Specificando di essere convinto che in tal senso Elly Schlein non si risparmierà, ha affermato che nelle liste per l’Assemblea nazionale l’unico collegio uninominale del centro sud che ha vinto sul campo, battendo la destra in periferia e non nella Ztl, non sarà presente con una sua espressione.

“Sono stati esclusi militanti che combattono ogni giorno nei quartieri popolari e occupati dai Casamonica – ha dichiarato il deputato dem – solo perché non hanno mai fatto atti di fede a nessuna consorteria interna. Questo perché le consorterie si sono impossessate ancora una volta delle liste e le hanno fatte spartendosi di nuovo i posti senza tener conto di un minimo di rappresentanza democratica ed elettorale”.

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