Edilizia scolastica: via a fondo per ristrutturazione

Anci, Agenzia del Demanio, Miur e Invimit danno vita a uno strumento finanziario dedicato alla rigenerazione del patrimonio immobiliare dei Comuni

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Un fondo immobiliare territoriale, da circa 74 milioni di euro, dedicato alla riqualificazione o costruzione ex novo di edifici scolastici nei Comuni italiani che permetterà, dopo la fase iniziale dedicata a sei Comuni, di predisporre linee guida operative e replicabili per favorire investimenti e rigenerazione urbana sul patrimonio immobiliare di piccole, medie e grandi amministrazioni.

E’ questa la sintesi del progetto “Fondo immobiliare per l’edilizia scolastica e il territorio”, promosso da Anci, Agenzia del Demanio, Miur e Invimit.

L’operazione si concretizzerà attraverso il sistema integrato di fondi immobiliari gestito da Invimit (società al 100% del Mef e capitalizzata interamente da Inail) e beneficerà dei contributi pubblici messi a disposizione dal Miur per la modernizzazione dell’edilizia scolastica. I Comuni che hanno aderito a questo primo progetto pilota realizzeranno sia edifici scolastici ex novo sia rigenerazione di patrimonio, attingendo a risorse appositamente costituite. Progetto che prevede l’investimento di Invimit Sgr attraverso il Fondo I3 Core Comparto Territorio con 57,8 milioni di euro di equity e dei Comuni con l’apporto di immobili per un valore di 11 milioni. A queste risorse si aggiungeranno, inoltre, i contributi del Miur pari a 5,9 milioni di euro. Oltre al Comune capofila,Castel San Pietro terme le amministrazioni coinvolte saranno quelle di Osimo (An), Isola Di Capo Rizzuto (Kr), Robbiate (Lc), Grumolo delle Abbadesse (Vi), Monte Prandone (Ap).

Per il direttore dell’Agenzia del Demanio Roberto Reggi “il Fondo di Edilizia Scolastica è un progetto che nasce nel 2014 e oggi è pronto grazie ad un intenso lavoro tecnico e di concertazione istituzionale. La rigenerazione del patrimonio immobiliare scolastico – ha detto Reggi – è una priorità per il nostro Paese e l’Agenzia oltre a mettere a disposizione Know-how specialistico, agevola l’avvio e lo sviluppo di operazioni per rispondere all’esigenza dei Comuni di disporre di edifici scolastici di nuova generazione, sicuri ed efficienti, e di ottimizzare i beni sotto utilizzati, senza ricorrere all’indebitamento pubblico. Stiamo definendo molti accordi con enti locali e pubbliche amministrazioni  – ha concluso il direttore dell’Agenzia del Demanio – per utilizzare lo strumento del fondo comune d’investimento per innescare operazioni di rigenerazione urbana su tutto il territorio nazionale”.

Alessandro Cattaneo, presidente di Fondazione Patrimonio Comune Anci ha invece tenuto a rimarcare “il raggiungimento di un obiettivo molto importante, non solo per i sei Comuni che hanno partecipato, ma anche per l’Anci e per l’intero sistema Paese. Un cambio di prospettiva: non più soldi a pioggia a fondo perduto – ha ricordato – ma operazioni sviluppate con logiche private rese attrattive dalle amministrazioni locali che, allo stesso tempo, raggiungono obiettivi altrimenti irrealizzabili come avere scuole nuove. Un modello che ora potrà essere esportato in ogni altro Comune Italiano

 

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