Elezioni 2021: effetto Durigon, Lega rischia di restare sotto il 10% e di bruciare i candidati 

I sondaggi interni al centro destra prospettano un ultrascivolone del partito di Salvini, mentre Fratelli d’Italia sembrano lanciati oltre il 20 per cento

Claudio Durigon
Claudio Durigon, dal profilo Fb

L’ultrascivolone sul proposito di inaugurare parco Mussolini a Latina gli è costato la poltrona da sottosegretario. Ma ora Claudio Durigon rischia di perdere davvero tutto. Si, perché i sondaggi interni al centro destra sulle Comunali, come riporta ‘’La Repubblica’’ non fanno sorridere ìa Lega.

A Roma il Carroccio è dato sotto la soglia del 10%. Altro che superare Giorgia Meloni e i suoi Fratelli d’Italia, lanciati oltre il 20%. Per Matteo Salvini le Comunali di Roma, capitale e cerniera tra il Nord e il Sud che il Capitano vorrebbe tingere di verde, rischiano di essere una delusione.

Ancor di più per Durigon, che dopo l’addio all’esecutivo Draghi non ha fatto nulla per mettersi a riposo. Vero coordinatore della campagna romana, nella capitale ha finito per mettere in piedi una vera polveriera. «Ha infilato un errore dietro l’altro», mugugna un eletto leghista. Per poi snocciolare tutti gli inciampi dell’ormai ex sottosegretario.

Il peccato originale secondo ‘La Repubblica’ è la gestione di Simonetta Matone. Nulla da eccepire sulle qualità della magistrata. Ma se nel partito, all’indomani della candidatura a sindaco di Enrico Michetti, la carica di prosindaca aveva fatto subito sollevare più di un sopracciglio, la successiva promozione della togata a capolista della Lega ha scatenato un terremoto. I piani dei big? Sconvolti. Il pensiero corre subito a Davide Bordoni, ex forzista consigliere di lungo corso in Campidoglio. Non ha fatto il nome di alcuno dei cinque presidenti di Municipio spettanti al Carroccio, nessuna voce in capitolo nemmeno a Ostia.

Sul litorale per la poltrona di minisindaca correrà Monica Picca, già in Fdl. Una forzatura, perché la stessa Picca avrebbe dovuto correre per un posto in consiglio comnale in coppia con Fabrizio Santori, maestro delle preferenze tra i verdi.

Ma la candidatura di Matone come capolista ha fatto saltare gli schemi. Ecco la coppia Matone-Santori e mal di pancia in quantità. La matematica è tiranna: se la lista di Salvini e Durigon non andrà oltre il 10%. ci saranno soltanto due scranni a disposizione.

Due seggi, forse tré, per almeno sette contendenti. Nella shortlist ci sono i già citati Simonetta Matone, Fabrizio Santoil e Davide Bordoni. Ancora: la deputata Barbara Saltamartini, il capogruppo uscente Maurizio Politi, Dario Rossin e Angelo Valeriani.

Ognuno con la sua corrente. Insomma, un discreto patatrac. Senza contare la tensione sui municipi. Di Ostia si è già detto. Ma pure negli altri, inclusi il XIV e XV che raccolgono la maggior parte dei quartieri a Nord del centro, le scelte di Durigon hanno fatto sbandare la Lega. Tanto per dire, a Ponte Milvio si da già in salita la candidatura di Andrea Signorini.

Nel passato dell’aspirante presidente c’è una brutta storia di saluti romani social, gli stessi che Michetti in radio ha definito “igienici” prima di diventare la prima scelta dal centrodestra. Insomma, la crisi è alle porte. O meglio è già iniziata: Lega e Fdl ieri hanno perso Ciampino. Quattro consiglieri, due per parte, hanno votato con l’opposizione e fatto cadere la sindaca Daniela Ballico.

Le destre erano riuscite due anni fa a strappare alla sinistra una delle sue roccaforti ai Castelli, ma l’esperimento è durato poco. A Ciampino arriverà un commissario e poi si tornerà al voto, con la stessa Lega che incredibilmente si prepara a sostenere nuovamente Ballico, di Fdl e sindacalista dell’Ugl come il capo del partito di Salvini nel Lazio.

Già, proprio quel Durigon che, scalzato dall’esecutivo, decide ancora su Roma. In ballo alle Comunali ci sarà anche la sua Latina, dove per ora non si è fatto vedere. Il suo uomo è l’ex sindaco finiano Vincenzo Zaccheo, altro che innovazione. “Se perde pure lì – dicono gli antidurigoniani – è la fine”. Sua e forse del progetto di una Lega nazionale

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