Elezioni: Centrodestra, Lega e Forza Italia cercano spazio 

In base ai sondaggi il partito di Giorgia Meloni prenderebbe da solo più della metà dei consensi che andranno al centrodestra. Salvini e Berlusconi sono impegnati in proposte  ‘’ardite’’ per recuperare consensi

Il centrodestra, in base a tutti i sondaggi, è saldamente in testa nelle intenzioni di voto degli italiani anche se c’è ancora un buon 40% degli intervistati che non sembra ancora aver deciso se andare a votare e. soprattutto, a chi dare il proprio sostegno. Ma se la coalizione composta da FdI, Lega, FI e centristi dovrebbe fare il pieno, in particolare nei collegi uninominali, il prossimo 25 settembre, la suddivisione dei voti, sempre in base ai sondaggi, vedrebbe il partito di Giorgia Meloni prendere da solo più della metà dei consensi che andranno al centrodestra.

Una situazione che non piace né a Matteo Salvini, né a Silvio Berlusconi e non solo per il numero di seggi assegnati alle liste della coalizione, ma anche per il peso che i singoli partiti avranno, in caso di vittoria elettorale, nella composizione del nuovo governo.

Al di là delle immagini di facciata, infatti, la concordia tra i tre principali componenti l’alleanza di centrodestra – ovvero FdI, Lega e FI – non é proprio ai massimi livelli, per non dire alquanto bassa, per cui al di là del programma elettorale comune, ognuno tira acqua per il proprio mulino tentando di acquisire più consensi possibili.

Così, mentre Giorgia Meloni, forte dei sondaggi che le assegnano il primo posto nella classifica dei partiti, cerca di far apparire Fratelli d’Italia come una “forza tranquilla”, che ha reciso quasi del tutto i suoi legami con il mondo dell’estrema destra e che oramai fa parte di diritto di un fronte “conservatore” (al Parlamento Europeo la leader di FdI è presidente per l’appunto del gruppo dei “conservatori europei”) e a testimonianza di ciò ha candidato nelle proprie liste esponenti come Giulio Tremonti, Marcello

Pera ed altri provenienti da aree non di destra, Salvini e Berlusconi stanno tentando di contenere l’avanzata della Meloni per recuperare nei consensi e per tentare di bilanciare le forze della coalizione.

In questo contesto, la Lega sta puntando tutto su alcuni vecchi “cavalli di battaglia” come il contrasto all’immigrazione clandestina ed alla criminalità con un potenziamento delle forze dell’ordine. Inoltre, per recuperare consensi tra i piccoli e medi imprenditori del nord, batte molto sul chiodo della “flat Tax” al 15%, sulla mitigazione delle sanzioni verso la Russia (o quantomeno una copertura della UE per le forti ripercussioni che queste stanno avendo sul mondo produttivo e le famiglie) e sulla necessità di un intervento urgente del governo (quello attuale di Mario Draghi) per l’abbattimento del forte rincaro delle bollette elettriche e del gas.

Silvio Berlusconi non è da meno. Come FI promette di alzare le pensioni minime a mille euro mensili e di abbassare le tasse ( un suo vecchio slogan elettorale diceva “meno tasse per tutti”) con l’introduzione di una “flat tax” al 23 per cento. Poi, poiché l’ambientalismo è di moda ed è in particolare una battaglia delle giovani generazioni, promette un forte impegno per far piantare milioni di alberi in tutta la penisola, nonché attenzione per gli animali di casa (cani e gatti) con agevolazioni per i loro “padroni”.

L’ex “cavaliere”, inoltre, al contrario dei suoi alleati, deve presidiare e difendere il suo ruolo di forza centrista legata al Partito Popolare Europeo, dagli assalti che provengono soprattutto dal “Terzo Polo” di Carlo Calenda e Matteo Renzi che ha inglobato nelle sue fila le ministre Maria Stella Gelmini e Mara Carfagna, uscite da FI dopo le dimissioni del governo Draghi, che potrebbero dragare consensi tra gli elettori delusi di Forza Italia.

Salvini e Berlusconi, anche se è Antonio Tajani a girare per l’Italia in rappresentanza del leader azzurro, durante la campagna elettorale che sta divampando soprattutto in questi giorni di settembre, sembrano quindi darsi da fare a contrastare più la loro alleata (Meloni) più che gli avversari del centrosinistra, dati per sicuramente sconfitti. Già avevamo sottolineato che l’alleanza del centrodestra, come d’altronde quella di centrosinistra, è dovuta soprattutto alla legge elettorale che obbliga a creare coalizioni per vincere nei collegi uninominali, ma quello che è certo è che FdI, Lega e FI sono sì alleati, ma in competizione tra di loro.

 

 

 

 

 

 

 

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