La lite violenta a Frosinone con urla e minacce, documentata in un video, che ha visto come protagonista il capo di gabinetto del sindaco di Roma, Albino Ruberti, che si è dimesso, mentre Francesco De Angelis, col quale litigava, ha rinunciato alla candidatura, è la riprova di quanto il Pd sia ‘’vittima del fuoco amico ‘’.
Già nei giorni scorsi lo scrittore Francesco Piccolo evidenziava su ‘’La Repubblica’’ il paradosso che negli ultimi anni ha condizionato il partito ora guidato da Enrico Letta, che ha commentato le scelte di Ruberti e De Angelis giuste e doverose.
La vicenda di Ruberti e De Angelis, l’atteggiamento maldestro e inadeguato per chi ricopre ruoli di responsabilità, penalizza l’immagine del Pd in un momento particolarmente critico. Già le polemiche degli esclusi dalla lista elettorale hanno evidenziato una forte litigiosità interna, non facendo fare al partito una positiva figura.
Piccolo punta il dito soprattutto a un vizio di fondo dell’ambiente del Pd e degli stessi elettori che lo voteranno, ossia alla tendenza a ‘’una critica continua, serrata, costante e sarcastica… di ogni tipo politica, di metodo, di uomini, di storia’’. Tanto che ad un certo momento ‘’la lotta interna è diventata più importante della lotta esterna’’ e ha favorito il proliferare di altri piccoli partiti. Cosicché da alcuni anni e alla vigilia di questa tornata elettorale il problema non è tanto l’avversario politico opposto, ma sono i suoi satelliti intorno.
Che cosa ha fatto il Pd per evitare tutto questo? Si chiede Piccolo. ‘’Mentre un grande partito riformista – rileva – dovrebbe costruire un programma politico di lunga gittata, che punti a vincere nel momento in cui gli elettori si convinceranno della serietà e della bontà. Invece il Pd dà l’impressione difficilmente confutabile di aver improvvisato un programma’’. E di puntare piuttosto di essere detentori di una questione etica, che il comportamento di Ruberti ha contraddetto, indebolendo di fatto la battaglia politica contro i Fratelli d’Italia imperniata su una supremazia etica contro la paura del fascismo e contro la fiamma tricolore.
Eppure con un Centrodestra che si identifica sempre di più in una destra, il Centrosinistra, e il Pd in particolare, potrebbe raccogliere nuovi elettori. Ma non è demonizzando l’avversario la strada migliore. Anzi, l’incidente Ruberti dovrebbe convincere una volta di più a non limitare la campagna alla supremazia etica, ma impegnarsi a elaborare e a far conoscere i programmi riferiti a una visione allargata del Paese, soprattutto di fronte ai grandi cambiamenti del modello di sviluppo nella produzione e consumo di energia e alle progressive difficoltà economiche.