Elezioni: delude il Pd sotto al 20%. Non è più primo partito in centro Roma, è dietro FdI

Il listino dem guidato dal presidente della regione Lazio Nicola Zingaretti ha comunque ottenuto il risultato migliore di lista per i dem tra le varie circoscrizioni. Il segretario Enrico Letta parlerà questa mattina in conferenza stampa e saranno in molti, nelle prossime ore, a chiedere conto della gestione della campagna elettorale soprattutto sul fronte delle alleanze

Delude il risultato del Partito democratico in queste elezioni politiche. I democratici si fermano intorno al 19 per cento, dato poco superiore rispetto al voto del 2018, quando ottenne il risultato peggiore della sua storia, il 18,7 per cento, con l’allora segretario Matteo Renzi. Di fatto la “soglia psicologica”, fissata al 20 per cento, non è stata raggiunta: una débacle politica che prepara il campo per un’altra sfida, quella sulla leadership.

Il Pd non è più neanche il primo partito nel centro storico di Roma. Facendo riferimento al voto di lista della Camera nella circoscrizione Lazio 1 P01 – che comprende anche la ‘ztl’ della Capitale – il Pd con il 23,50 arriva dietro a Fratelli d’Italia al 27,5. Il listino dem guidato dal presidente della regione Lazio Nicola Zingaretti ha comunque ottenuto il risultato migliore di lista per i dem tra le varie circoscrizioni

Ieri notte, le uniche parole ufficiali di commento ai dati relativi allo spoglio sono state affidate alla capogruppo del Pd alla Camera, Debora Serracchiani. “Se si confermano questi dati, non possiamo non attribuire la vittoria alla destra”, ha detto, aggiungendo che era una “serata triste”. “Siamo la seconda forza politica e la prima forza di opposizione, per cui faremo un’opposizione importante, consapevoli della responsabilità che abbiamo, anche di fronte all’Europa”, aveva aggiunto.

Il segretario Enrico Letta parlerà questa mattina in conferenza stampa e saranno in molti, nelle prossime ore, a chiedere conto della gestione della campagna elettorale soprattutto sul fronte delle alleanze. Potrebbero arrivare richieste di dimissioni o di un congresso anticipato (al momento previsto a marzo). “Letta parlerà stamani e chiarirà tutto. Noi abbiamo le nostre discussioni con i nostri tempi. Il congresso ci aspetta a marzo, queste sono le tempistiche. Sentiremo cosa avrà da dire il segretario. Letta ha sempre analizzato i problemi che si affrontano poco per volta man mano che si presentano”, ha affermato la capogruppo del Partito democratico al Senato, Simona Malpezzi, al Tg1.

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