Elezioni/ Il ferragosto delle liste, tensione nel Pd

I casi Ceccanti e Cirinnà. Oggi la sfida si sposta anche sui 5 Stelle con l'avvio delle 'parlamentarie': nella lista di 2000 candidati già on line, c'è anche Giuseppe Conte che punta al collegio della Camera Lazio 1.

Non si vedono, se non in foto. Alcuni twittano. Altri latitano pure dai social, ma e’ il puzzle delle candidature nei collegi ad agitare le acque, soprattutto nel Pd alle prese con le new entry dettate dalle recenti alleanze e gli esclusi, inevitabilmente piu’ numerosi a causa del taglio dei parlamentari che incombe.

E’ lo strano Ferragosto dei leader politici italiani, condizionati per la prima volta dal conto alla rovescia per il voto del 25 settembre.

A tenere i conti dei giorni mancanti e’ Matteo Salvini con un lapidario “-41” e lo slogan della sua campagna elettorale, “Credo,” aggiunto a ogni tweet. Per il leader della Lega, il battage procede sui social e sui temi piu’ sentiti.

Dalla flat tax – promessa anche a dipendenti e pensionati – agli sbarchi di migranti. Auguri di Ferragosto con la foto di un abbraccio alla figlia, sul divano, per Giorgia Meloni, mentre Silvio Berlusconi sceglie uno scatto a tavola con la compagna Marta Fascina. Nel Pd la competizione risente sui ‘posti’ da spartirsi.

Il Nazareno tranquillizza: “Nessuna tensione, ma solo fisiologiche discussioni. Siamo un partito”. Del resto, per la deadline del 22 agosto manca ancora un po’. Ma le prime voci che circolano non piacciono a tutti. Tra le opzioni plausibili, la corsa di Letta a Vicenza per insidiare la Lega nel suo storico feudo, e quelle di Roberto Speranza di Leu e Nicola Fratoianni di Sinistra italiana in Toscana. Ma e’ sui possibili esclusi che il clima si surriscalda. I cattolici democratici non lo nascondono di fronte alla probabile assenza del costituzionalista Stefano Ceccanti. “Stupisce che le competenze di Ceccanti non siano riconosciute e valorizzate dal Pd – confessa il gesuita e politologo Francesco Occhetta -, cosi’ si mette a rischio anche il voto del cattolicesimo democratico e riformista”. Disagio sul nome di Pier Ferdinando Casini, che potrebbe essere schierato dal Pd a Bologna. Piu’ agguerrita la comunita’ lgbt sul caso di Monica Cirinna’, senatrice paladina dei diritti, tema su cui il partito ha scommesso. “Le e’ stato proposto a Roma un collegio uninominale perdente”, rivela Franco Grillini che denuncia: “Non averla nel prossimo Parlamento sarebbe un danno gravissimo per i diritti e le liberta’ di tutti. La destra sara’ contenta”.

Oggi la sfida si sposta anche sui 5 Stelle con l’avvio delle ‘parlamentarie’: nella lista di 2000 candidati gia’ on line, c’e’ anche Giuseppe Conte che punta al collegio della Camera Lazio 1.

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