Elezioni politiche 2022, Roma è la grande assente dai programmi elettorali

Radiocolonna ha studiato le centinaia di pagine di programmi e promesse dei partiti in vista delle politiche. Roma (quasi) non pervenuta

Roma Caput Mundi, si diceva un tempo. Un detto che forse vale per epigrafi e libri di storia, ma non per la prossima tornata elettorale del 25 settembre 2022. I partiti e le coalizioni che si contenderanno lo scranno a Palazzo Chigi nelle elezioni politiche in programma dopo le dimissioni di Mario Draghi, infatti, hanno dedicato poche righe – poco convinte e in certi casi poco convincenti – a Roma Capitale. Mentre altre città europee si dirigono verso modelli di governance più decentrati, dove – in base a diversi livelli – si danno alle capitali più poteri e competenze, la parola “Roma” fatica a trovare spazio nelle decine di pagine attraverso le quali i partiti italiani cercano di convincere un elettorato sempre più deluso, disorientato e incline all’astensionismo a votarli.

Ecco dunque quello che scrivono – e non scrivono – i principali partiti sul dossier-Roma. L’ordine seguito è quello che viene desunto dagli ultimi sondaggi ed è da considerarsi puramente indicativo.

 

FRATELLI D’ITALIA

Il partito di Giorgia Meloni, con il vento in poppa dei sondaggi e probabile primo partito, dedica a Roma un riferimento a pagina 35 del proprio programma, nella parte relativa a “Presidenzialismo, stabilità di governo e Stato efficiente”. FDI propone il “trasferimento dei poteri a Roma Capitale, con risorse, competenze e status giuridico in linea con le principali capitali europee”.

 

PARTITO DEMOCRATICO

Il PD di Enrico Letta è il grande inseguitore di questa campagna elettorale. Nelle circa 37 pagine del programma elettorale del principale partito di centrosinistra, Roma non è citata neanche una volta. Zero. Curioso per un partito che in quella città, la più importante del Paese da un punto di vista politico e simbolico, esprime il primo cittadino. Chissà cosa pensa di questa omissione il sindaco Roberto Gualtieri.

 

LEGA

Il partito di Matteo Salvini da qualche anno è meno a trazione ‘nordista’ e più di respiro nazionale. A Roma, la Lega dedica un breve passaggio a pagina 99 del programma, nella parte relativa ai trasporti sostenibili. Bisogna, si legge, “garantire il collegamento ferroviario di qualità tra Roma e tutti i capoluoghi di Regione”. Nulla più. Un basso profilo forse giustificabile dal fatto che lo zoccolo duro leghista resta il ceto produttivo del Nord Italia, da sempre insofferente verso i presunti privilegi e le pretese fiscali della Capitale.

 

MOVIMENTO CINQUE STELLE

Nelle poche pagine di programma (13..), il partito di Beppe Grillo e Giuseppe Conte non dedica neanche un riferimento a Roma Capitale, esattamente come il PD. Eppure il tema dell’inceneritore era stato un motivo di attrito con la maggioranza di governo guidata da Mario Draghi, quindi qualche riferimento alla Capitale poteva essere immaginabile.

 

AZIONE

Il partito di Carlo Calenda fa parte, insieme a Matteo Renzi, del Terzo Polo. Calenda è anche l’unico candidato in campo – nonostante il vero candidato di Azione sia Mario Draghi – che ha tentato la corsa al Campidoglio nelle ultime elezioni comunali. A Roma, Calenda dedica una parte del proprio programma relativa alla promozione culturale. A pagina 56, nella sezione “Cultura, turismo e sport”, Azione mira a “far conoscere la Capitale d’Italia tramite un viaggio gratis per tutti gli under 25”. “Il patrimonio storico culturale di Roma è patrimonio di tutto il Paese, per questo tutti i giovani devono avervi accesso – spiega Calenda – per questa ragione, vogliamo dare a tutti i giovani tra i 18 e i 25 anni l’opportunità di recarsi nella Capitale d’Italia con un viaggio sponsorizzato dal Governo. Proponiamo di offrire un viaggio in treno e due notti in ostello vincolate alla visita in siti archeologici, musei e gallerie d’arte”.

 

FORZA ITALIA

Il programma del partito di Silvio Berlusconi – 18 pagine in totale, intitolate “Per l’Italia – affronta tanti temi, dalla politica estera alle questioni fiscali, le infrastrutture e la sicurezza, ma si occupa fugacemente anche di Roma. A pagina 4, nel paragrafo sulle Riforme istituzionali, si propone di dare piena attuazione alla legge sul federalismo fiscale e su Roma Capitale.

 

ITALEXIT

Il partito antisistema di Gianluigi Paragone – nelle cui liste affiorano esponenti no-vax e posizioni favorevoli all’uscita dell’Italia dall’UE – propone un ricco programma di 122 pagine dove la Capitale è citata in due occasioni. Nella prima, Roma è usata come sinonimo di meta turistica nota e si sostiene viceversa la necessità di valorizzare le aree meno conosciute del Paese. Nella seconda, Paragone sottolinea l’importanza di sfruttare la tecnologia per finalità legate al turismo, anche tramite la realtà aumentata.

 

SINISTRA ITALIANA E VERDI

La parte sinistra della coalizione che vede come partito principale il PD ha un programma molto corposo. L’alleanza Fratoianni-Bonelli, infatti, ha prodotto un decalogo elettorale molto ampio (ben 76 pagine): si parla degli animali nei circhi, della pace nel mondo, ma di una governance che riguardi Roma come Capitale nemmeno una traccia.

 

UNIONE POPOLARE

L’unione formata da De Magistris, Potere al Popolo e Rifondazione Comunista – che ha ricevuto l’importante endorsement dell’esponente della gauche francese Melenchon – non affronta in nessuna delle 13 pagine del proprio programma il capitolo-Roma.

 

ITALIA SOVRANA E POPOLARE

L’unione della strana coppia Marco Rizzo, ex rifondazione, e Antonio Ingroia, ex magistrato, ha generato un programma elettorale di due pagine. Come intuibile, Roma non è menzionata in nessun passaggio.

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