È lotta all’ultimo voto nel Lazio fra i tre principali candidati alla poltrona di governatore, Donatella Bianchi per il M5s, Alessio D’Amato per il centrosinistra, Francesco Rocca per il centrodestra.
L’ultima occasione, l’incontro di ieri a palazzo Wedekind per un faccia a faccia. Prima il confronto acceso sulla sanità tra i due sfidanti favoriti, D’Amato e Rocca. “Le province sono penalizzate, con la sanità che è centralizzata su Roma. Siamo agli ultimi posti negli screening oncologici”, la stoccata di Rocca. ”Sono dati falsi. Tutti gli sopedali di nuova costruzione sono tutti nelle province, già finanziati”, la replica di D’Amato.
“Le sensazioni dei cittadini sono diverse, si sentono abbondanti”, ha aggiunto Rocca. “Un conto sono le impressioni e un conto i numeri. Ti lascio i dati dei Lea” ha quindi ribattuto l’assessore uscente alla Sanità passando i suoi fogli all’ex presidente della Croce Rossa. “Ricominciamo coi Lea – ha sbuffato Rocca – capisco sia nervoso perché sente la medaglia di bronzo vicina”, ha provocato Rocca . “Non sono nervoso, sono tranquillo ma irritato visto che ho aspettato un’ora e sono arrivato puntuale, anche perché avrei un impegno”, ha concluso D’Amato, rispondendo al candidato del centrodestra, arrivato con più di mezz’ora di ritardo al confronto.
I rifiuti e il termovalorizzatore – che il sindaco del Pd Roberto Gualtieri vuole realizzare a Roma – ha portato invece al testa a testa D’Amato e Bianchi. “Non capisco come un assessore alla Sanità possa dire che un impianto che inquina possa essere la soluzione”, la stoccata di Bianchi a D’Amato. “Possiamo avere opinione diverse ma dire che inquina non è corretto perché c’è un controllo sulle emissioni – ha replicato D’Amato -. C’è l’Arpa che da conto ogni giorno del volume delle emissioni, basta andare a vedere per esempio i dati di Acerra”. Per Bianchi “dobbiamo cogliere quello che dice l’Europa. Ci siamo fissati su un mega impianto enorme quando non siamo in grado di organizzare la differenziata, costringerebbe a trenta anni di incenerimento e a una tassa dall’Europa”. Piuttosto, meglio “impianti di prossimità di ultima generazione come quelli a ossicombustione”, ha aggiunto Bianchi. “C’è un mondo ideale e un mondo concreto – ha risposto D’Amato – Nel mondo concreto oggi i rifiuti di Roma girano per il Paese e vanno a finire nei termovalorizzatori. Le altre capitali d’Europa hanno gli impianti ad alta tecnologia, perché Roma non può averlo. Inoltre, serve a produrre energia. Io aiuterò il sindaco Gualtieri a metterlo in esecuzione anche con una commissione di esperti per avere tecnologie con poche emissioni”, ha sottolineato il candidato del centrosinistra. Secondo Bianchi “nel piano di Gualtieri non c’è una riga sulla differenziata, non capisco. L’inceneritore non rientra nelle indicazioni che l’Europa ci dà, appartiene al passato. È una soluzione vecchia. Dobbiamo partire dal cronoprogramma sulla differenziata per arrivare a nuove tecnologie con impianti di nuova generazione come ossicombustione che non brucia”, ha concluso Bianchi.