Elezioni regionali: D’Amato chiude alla Garbatella, Bianchi al Pigneto

Nessun evento oggi per il candidato del centrodestra, Francesco Rocca, che ha chiuso la campagna elettorale domenica scorso con il maxi evento all'Auditorium della Conciliazione

Mancano due giorni al voto per l’elezione del presidente della Regione Lazio.  A poco più di 24 ore dal “silenzio elettorale” – che scatterà domani, sabato 11 febbraio – continua lo scontro anche a distanza tra Francesco Rocca (candidato del centrodestra) Alessio D’Amato (per il centrosinistra) e Donatella Bianchi (per il M5s).

A tenere banco sono i temi di maggiore interesse pubblico: ciclo dei rifiuti, trasporti, grandi infrastrutture, sanità, lavoro e transizione ecologica. Intanto, ci si prepara agli ultimi comizi nelle piazze della Capitale,  soprattuto in quelle della periferia.

Il centrodestra per Francesco Rocca si è già riunito domenica scorsa a sostegno del suo candidato in un grande evento nel centrale Auditorium della Conciliazione a Roma. Alla manifestazione hanno preso parte tutti i candidati, i sostenitori, esponenti della società civile e della politica, nonché i leader regionali e nazionali della coalizione, tra cui il presidente del Consiglio Giorgia Meloni, il ministro delle Infrastrutture e segretario della Lega Matteo e il presidente di Forza Italia Silvio Berlusconi.

Non è previsto un altro maxi-evento di chiusura per il fine settimana. Tuttavia, per Rocca i partiti sono comunque scesi di nuovo in campo in questi giorni. Martedì è toccato a Forza Italia, che ha organizzato in un hotel romano una convention con la presenza tra gli altri dei ministri Antonio Tajani, Anna Maria Bernini, Elisabetta Casellati, Gilberto Pichetto Fratin, Paolo Zangrillo. Ieri, invece, un’altra rappresentanza di Palazzo Chigi, quella della Lega, che all’hotel Carpegna Palace di Roma, ha chiuso la campagna elettorale con i ministri: Matteo Salvini, Alessandra Locatelli, Roberto Calderoli, Giancarlo Giorgetti, Giuseppe Valditara. Dunque, una bella fetta governo. Il comitato di Rocca, seguirà lo spoglio delle schede elettorali al Salone delle Fontane, in zona Eur a Roma.

D’Amato, invece, si gioca le ultime carte nella roccaforte della sinistra alla Garbatella. Insieme alle candidate e ai candidati della coalizione, ai leader regionali e dei principali partiti che lo sostengono e a una rappresentanza della società civile, sul palco ci saranno anche l’ex governatore Nicola Zingaretti e il sindaco di Roma Roberto Gualtieri. Ma non solo, a tirare la volata finale di D’Amato ci sarà anche il leader del Terzo Polo Carlo Calenda, (ieri , invece, è toccato al leader di Italia Viva Matteo Renzi). Appuntamento, dunque, a piazza Sauli, Garbatella, alle 17 di venerdì 10 febbraio. Lo spoglio elettorale sarà seguito al Comitato di via Portonaccio, quartier generale del Pd.

Diversa la scelta del M5s che preferisce chiudere la campagna elettorale per Donatella Bianchi al Cinema Aquila al Pigneto alle ore 18. A sostenerla, in questa ultima arringa, ci saranno anche il leader del M5s Giuseppe Conte, insieme all’ex ministro Sergio Costa, oltre ai vari consiglieri regionali e romani. Lo spoglio delle schede elettorali sarà seguito nella sede del movimento di via Campo Marzio a Roma. Domani, infine, prima dei comizi di chiusura, ci saranno gli ultimi due confronti tra i pretendenti alla carica di governatore. Poi si aspetterà solo il triplice fischio finale di questa campagna elettorale lampo, che decreterà il successore di Zingaretti.

Urne aperte domenica 12 febbraio dalle 7 alle 23 e lunedì 13 febbraio dalle 7 alle 15 per eleggere il nuovo governatore e 50 consiglieri. Nelle cinque circoscrizioni elettorali, Frosinone, Latina, Rieti, Viterbo e Città metropolitana di Roma, la legge elettorale non prevede il ballottaggio, ma solo il primo turno e vince chi ottiene anche un solo voto in più. L’80 per cento dei seggi del Consiglio regionale è assegnato con il metodo proporzionale, alle liste circoscrizionali concorrenti (presenti in ognuna delle 5 province regionali), con l’applicazione di un premio di maggioranza del 20 per cento per le liste del governatore eletto. È ammesso il voto disgiunto, ovvero votare per una persona candidata a presidente e poi per una delle altre liste a essa non collegate, ed è prevista l’alternanza di genere, con la possibilità di esprimere fino a due preferenze, scegliendo tra un candidato e una candidata di una stessa lista.

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