Il centrosinistra nel Lazio è arrivato letteralmente a un bivio: da un lato il Pd con il Terzo polo a sostenere la candidatura di Alessio D’Amato, dall’altro lato il Movimento 5 stelle che appare spiazzato e valuta la prossima mossa e che attrae, oggi più di ieri, le liste minoritarie di sinistra. Martedì prossimo si riunirà la direzione regionale del Pd del Lazio per discutere di eventuali primarie, ma tra i gruppi della sinistra radicale e civica già si vocifera che “sono primarie di facciata, soltanto per pesare la coalizione” e che “un conto era il campo largo, altro questo campo ristretto in cui il Pd, senza consultare nessuno, ha preso la sua decisione di fatto rimescolando tutte le carte”. A oggi, ma il quadro si farà più chiaro dopo la direzione di martedì prossimo, non è esclusa una corsa in solitaria o una convergenza verso il M5s dei gruppi minori di sinistra. Anche perché, a quanto filtra, ci sarebbe stato – prima della riunione al Nazareno da cui è venuto fuori il nome di D’Amato – un tentativo di accordo su un nome terzo, da Massimiliano Smeriglio a Massimo Bray ed Enrico Gasbarra. Tentativo fallito per la decisione assunta giovedì scorso e che ha scontentato anche una parte del Pd.
Tra questi l’esponente romano Marco Miccoli che ha dichiarato: “Non ho nulla contro Alessio D’Amato, ma il percorso scelto che sta portando alla sua candidatura in alleanza con Calenda e Renzi non lo condivido. Martedì in direzione regionale spiegherò la mia posizione, chiedendo che non venga così frettolosamente chiusa la porta alla possibilità del campo largo che fino ad oggi ha governato il Lazio, che resta l’unica formula valida per cercare di non regalare anche la regione, dopo il governo del Paese alla peggior destra sovranista”. Nel frattempo, mentre il campo largo zingarettiano implode con le dimissioni del governatore, nel centrodestra è previsto un confronto – e forse anche una decisione – dei leader nazionali alla fine della prossima settimana: i nomi sul tavolo sono quelli circolati finora e che provengono da Fratelli d’Italia, dopo la vittoria schiacciante alle elezioni politiche. Si va da Fabio Rampelli a Chiara Colosimo, entrambi deputati, il primo vicepresidente della Camera, la seconda già consigliera regionale e fedelissima di Giorgia Meloni, ma circolano anche i profili del coordinatore di Fd’I Lazio Paolo Trancassini e del consigliere uscente Fabrizio Ghera