Daniele Leodori e Alessio D’Amato del Pd, Marta Bonafoni di Pop: il Partito democratico fa tabula rasa di tutti i nomi finora circolati come possibili candidati della coalizione di centrosinistra, anche per le eventuali primarie, e con l’obiettivo di chiudere l’accordo con il Movimento 5 stelle e nella speranza di ricucire con il Terzo Polo di Carlo Calenda e Matteo Renzi, apre alla ricerca di un profilo civico. È quanto emerso nella riunione di oggi al Nazareno tra il segretario del Pd, Enrico Letta, il responsabile Enti locali, Francesco Boccia, il segretario del Pd del Lazio, Bruno Astorre e il governatore uscente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti. La fuga in avanti di Calenda, che stamattina ha benedetto la candidatura dell’assessore alla Sanità D’Amato, ha fatto tramontare – se pur c’era – la possibilità di convergere su D’Amato. A quanto riferiscono fonti del Pd locale l’investitura di Calenda ha reso impossibile un accordo sul nome di D’Amato che a quel punto sarebbe sembrato il candidato scelto dal Terzo Polo.
Altro dato, emerso dal confronto tra i dirigenti del Pd, il profilo di D’Amato non sarebbe stato idoneo a chiudere l’accordo con il Movimento 5 stelle e non sarebbe stato appoggiato neanche da tutti i gruppi minoritari della coalizione, quelli più a sinistra, e che pure si sono detti disponibili all’alleanza. Adesso si attendono le dimissioni del presidente Nicola Zingaretti, arriveranno a giorni dopo l’approvazione del collegato al Bilancio in Regione Lazio. Successivamente ci saranno nuovi incontri per arrivare a un accordo, possibilmente tenendo dentro il Terzo polo. Ma a oggi non è escluso che D’Amato, a questo punto, possa correre singolarmente, fuori dalla coalizione di centrosinistra, con l’appoggio di Azione e Italia viva.