Ancora contatti questa mattina tra le due squadre di Calenda e Renzi ma si va verso l’intesa per una unica formazione che potrebbe essere suggellata in un incontro tra i due anche se non e’ certo che venga formalizzata in giornata. Con il leader di Azione frontman e la divisione dei collegi che potrebbe essere fifty-fifty. E una ripartizione degli spazi tv che potrebbe privilegiare nella quota l’ex ministro dello Sviluppo. Restano sul tavolo, tra l’altro, i nodi sulle candidature, legate soprattutto al proporzionale e da decidere dove Renzi e Calenda si candideranno (il primo probabilmente al Senato, il secondo alla Camera). “Sulle questioni di fondo pero’ l’accordo e’ raggiunto e ora si discute su altre cose rilevanti”, ha detto il leader di Azione a Omnibus su La7.
“Ci sara’ una chiara indicazione sulla leadership”, ha ribadito, “credo che la squadra sia definita. E’ una squadra che mette insieme il generale Camporini e Enrico Costa”. “Se gli italiani voteranno per me – ha aggiunto Calenda – il primo obiettivo sara’ cercare di tenere con la coalizione piu’ riformista possibile Draghi a Palazzo Chigi”. Il riferimento e’ a “una maggioranza Ursula” con “una coalizione larga”. Non manca l’ex ministro dello Sviluppo di confermare la stima nei confronti di Letta e Bonino (“Hanno fatto una scelta rispettabilissima, io pero’ punto sulla nettezza sulle posizioni da prendere”) ma il clima da campagna elettorale e’ sempre piu’ acceso. “In tutta la mia vita politica mai avevo visto un voltafaccia cosi’ repentino, immotivato e truffaldino, ma andiamo avanti”, ha detto la senatrice.
La mossa di Pd e +Europa e’ puntare sul “vero Carlo”. “Ho accettato l’offerta di Pd e Piu’ Europa di candidarmi”, ha annunciato Cottarelli in una conferenza stampa alla presenza dei leader della coalizione di centrosinistra. Sara’ candidato al nord, “la nostra punta di diamante”, dice il segretario dem Letta che poi attacca la leader di Fdi Meloni: “Sta cercando di riposizionarsi, sta cercando di cambiare immagine, di incipriarsi, pero’ mi sembra una operazione abbastanza complicata quando il punto di riferimento e’ Orban”.
A criticare il duo Renzi-Calenda e’ Berlusconi che questa mattina ha annunciato la sua candidatura: “Sono tutte manovre di palazzo, e’ quello che io un tempo amavo definite teatrino della politica. Il vero centro, come in tutt’Europa, e’ quello che gravita intorno al Ppe, e che noi orgogliosamente rappresentiamo in Italia”, osserva il Cavaliere al ‘Giornale’. “Azione puo’ colmare il vuoto lasciato da FI”, la replica del ministro degli Affari regionali Gelmini.
“Calenda e Renzi si propongono come i leader di un presunto ‘terzo polo’. In realta’, uno e’ europarlamentare eletto tra le fila del Pd, il secondo e’ stato il candidato Premier del Pd”, osserva l’azzurra Ronzulli. E per il governatore della Liguria Toti “l’accordo Azione-Iv non sara’ duraturo”.