Energia: le tredici proposte della Cgil di Roma e Lazio a Regione e Comuni

per tamponare "gli effetti devastanti che i costi dell'energia

Soluzioni tempestive per tamponare “gli effetti devastanti che i costi dell’energia e il peso dell’inflazione stanno producendo sul potere d’acquisto di lavoratori e pensionati”. E’ quanto chiede in una nota la Cgil di Roma e del Lazio alla Regione e ai Comuni, avanzando tredici proposte a sostegno delle famiglie e a integrazione delle misure nazionali. “Tra il 2000 e il 2018 – dichiara la Cgil regionale – la riduzione del potere d’acquisto degli stipendi e delle pensioni a Roma e nel Lazio è stata di circa il 22 per cento del reddito annuo e negli ultimi tre anni, a causa della pandemia, dell’aumento dei costi energetici e dell’inflazione, si è registrata un’ulteriore riduzione media di circa 2.173 euro anno per i redditi fino a 55mila euro. Nello stesso periodo i costi per le spese incomprimibili delle famiglie (affitti, mutui, tasse, imposte e manutenzione dell’abitazione, acqua e altri servizi per l’abitazione, energia elettrica, gas e altri combustibili, spese sanitarie, spese d’esercizio dei mezzi di trasporto, combustibili e lubrificanti, assicurazioni, protezione sociale, servizi finanziari) sono cresciuti del 60 per cento (dati Istat), riducendo sempre più il nucleo del reddito libero disponibile delle famiglie per le altre spese”.

“Questa situazione – precisa la Cgil -, oltre ad esporre molte famiglie di operai, impiegati, pensionati, artigiani e commercianti di vicinato al rischio di insolvibilità, rischia di innescare una contrazione dei consumi che si scaricherà sui soggetti economicamente più deboli della città e della regione, a partire dai precari e dai dipendenti delle microimprese, soprattutto giovani e donne, che, come avvenuto nel corso della pandemia, pagheranno un prezzo altissimo sia in termini economici che occupazionali. È necessario che le istituzioni e gli enti pubblici, le banche, le società energetiche elettriche e del gas costruiscano una rete di sostegno economico e sociale almeno fino a dicembre 2023 al fine di scongiurare il tracollo finanziario e sociale di individui e famiglie, assumendosi pienamente la responsabilità sociale che la grave congiuntura economica richiede loro”.

“A fronte di questo drammatico quadro – continua il sindacato di via Buonarroti – abbiamo formulato tredici proposte a sostegno delle famiglie e a integrazione delle misure nazionali che ribadiremo a Regione e Comuni nei prossimi tavoli di confronto: l’attivazione di uno sportello pubblico che informi e assista chi è in difficoltà nella richiesta delle prestazioni e degli aiuti; l’attivazione di una Centrale operativa contro il carovita, costituita da tutti i soggetti istituzionali e sociali, che monitori i processi in corso e proponga soluzioni adeguate; l’ampliamento della platea dei beneficiari dei bonus sociali per energia, gas e acqua, innalzando la soglia Isee a 25mila euro e graduando il valore del sostegno economico in base al valore Isee; la sospensione dei distacchi delle utenze di luce e gas, nei casi di accertata difficoltà economica delle famiglie, e che gli operatori economici del settore forniscano agli Enti Locali una comunicazione preventiva sui casi di morosità al fine di valutare la proposta di soluzioni alle famiglie in difficoltà, anche facendosi carico del pagamento delle utenze come avvenuto con Ater; l’apertura di un confronto con gli operatori economici per ampliare e migliorare gli accordi sulla rateizzazione lunga pluriennale delle bollette, anche tramite una specifica garanzia pubblica che copra gli eventuali oneri; la costituzione di un fondo di sostegno garantito dal pubblico per le fasce meno abbienti per la realizzazione di interventi di riqualificazione energetica degli immobili, anche ai fini dello sviluppo delle rinnovabili, il contenimento dei consumi energetici e il contrasto alla povertà energetica”.

Al settimo punto la Cgil di Roma e Lazio propone il: rifinanziamento delle misure già messa in campo nel 2020 e nel 2021 per fronteggiare le ricadute economiche dell’emergenza sanitaria per consentire l’acquisto di beni alimentari e il pagamento del canone mensile di affitto; il rafforzamento delle misure a sostegno dei soggetti fragili su cui gravano i costi energetici e delle spese sanitarie e la cui condizione fisica non sempre consente l’attività lavorativa, determinando redditi più bassi; la rateizzazione del pagamento delle imposte comunali, rendendole progressive e prevedendone la sospensione per i nuclei familiari in difficoltà, nonché il blocco degli aumenti tariffari sui servizi comunali almeno per il 2023; la concessione, sul modello dei prestiti garantiti per la pandemia, un prestito rimborsabile in 10 anni a interessi zero, pari alla differenza annuale tra il costo delle bollette energetiche della famiglia nel 2019 e il costo delle bollette nel 2022/2023 della stessa famiglia e/o di mitigazione degli effetti dell’inflazione; l’apertura di un tavolo tra enti locali e concessionari di palestre e impianti sportivi pubblici per attivare misure di sostegno alle attività ordinarie e investimenti sulla manutenzione, prevedendo incentivi per interventi negli impianti sportivi volti all’utilizzo di forme di energie rinnovabili; l’innalzamento della soglia Isee entro cui non è richiesto il versamento dei contributi per l’iscrizione estendendo la platea dei beneficiari della No tax Area; l’incremento delle attuali agevolazioni per i nuclei familiari con Isee non superiore ai 25mila euro sugli abbonamenti del Tpl graduando il valore del sostegno economico in base al valore Isee, fino alla totale gratuità per i redditi più bassi”.

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