EUR Spa: Diacetti, business e “leisure” nuova identità

Il Presidente annuncia, oltre al business congressuale della Nuvola, lo sviluppo del comparto ‘’leisure’’. L’impegno per ultimare i lavori dell’Acquario. Per l’’evento della Formula E attesi a Roma 30mila spettatori

“Qual è l’identità di Eur Spa oggi? L’Eur non è un’area qualunque di Roma, ma un quartiere business che, grazie al fatto di avere degli ampi spazi, si può imporre anche nel comparto ‘’leisure”. Il presidente della società, Roberto Diacetti, fa il punto della situazione. A cominciare dalla “Nuvola” dell’architetto Massimiliano Fuksas e dalle nuove prospettive di sviluppo immobiliare dell’area.

Dottor Diacetti, la Nuvola ha cominciato da poco la sua attività congressuale. Quando pensa che sarà a regime?
“La Nuvola nella grande sala congressuale ha una capienza modulabile, da 500 a 6.000 persone; il solo auditorium ne può ospitare altre 1800. A regime contiamo di portare a Roma dai 250 ai 300 mila congressisti all’anno. Per poterli ospitare ci verrà incontro anche la recente vendita della cosiddetta “Lama”, l’albergo che avrà 439 camere”.

Ma l’albergo è ancora da completare.
“Sì, l’albergo è stato venduto a Icarus, una società di un gruppo di imprenditori italiani che sono già proprietari dell’Hilton di Fiumicino. In effetti l’albergo, che è stato ceduto Shell and Core, è ancora una struttura con pareti a doppia faccia vetrate, a cui manca da completare impianti e personalizzazioni, ma la realizzazione definitiva del Nuovo Hilton dell’Eur è vicina. Riteniamo però che servano nell’area dell’Eur altre 800-1.000 camere. Perché quando arriva un congresso da 5-6 mila persone non basterà la Lama”.

Che cos’è l’Eur spa oggi?
“La Società è proprietaria di oltre 150 mila metri quadri di palazzi. Abbiamo inoltre il Palazzo dei Congressi e adesso la “Nuvola”, costata 353 milioni di euro, che è stata inaugurata a ottobre del 2016. In poco più di un anno di operatività la Nuvola ha avuto ben 130 giorni di occupazione degli spazi”.

Non è così tanto, però.
“È già un grande risultato se pensiamo che siamo nella fase di start up. Per far arrivare i congressi internazionali occorrono 3-4 anni di anticipo. Serve dunque tempo per poter andare a regime. Nonostante questo, nel 2018 siamo già saliti a 155 giorni di occupazione e avremo a ottobre il congresso mondiale degli avvocati”.

Quanto ha messo lo Stato di quei 350 milioni che sono stati necessari a costruire la Nuvola?
“Lo Stato ha messo 142 milioni, gli altri dovevano essere reperiti con la vendita dell’albergo “Lama”, che abbiamo realizzato qualche settimana fa, quindi dopo la conclusione dei lavori e con la valorizzazione dell’area Velodromo. Su quest’ultimo però c’è stato nel passato un veto del Comune. Eur spa è entrata in difficoltà per cui ha chiesto il concordato preventivo, che nel dicembre del 2015 si è chiuso con la vendita di quattro palazzi all’Inail.

Prima dell’avventura della Nuvola l’Eur era in utile. Quanto dava agli azionisti?
“Fra gli 8 e i 10 milioni all’anno, divisi fra gli azionisti, il 90 per cento allo Stato e il 10 al Comune”.

Siete ancora in utile? Vendendo 4 immobili avete anche ridotto i vostri ricavi…
“In effetti i ricavi si sono ridotti del 40 per cento, ma, grazie alla riduzione dei costi che abbiamo attuato e ai nuovi progetti di sviluppo, riusciamo ancora a chiudere in utile”.

Che beneficio portano i congressi a Roma?
“È stato calcolato che i grandi congressi internazionali comportino per ogni congressista la spesa di 1.200-1.500 euro. Si pensi, che un turista normale porta alla città un quarto di quella cifra. Sono chiari i grandi benefici che portano alla città i congressi”.

Eur quartiere dei congressi dunque?
“Non soltanto. L’Eur è un quartiere business che per i suoi ampi spazi si può imporre anche nel segmento leisure. Si pensi ai tanti musei che già ci sono, mentre nell’ottobre scorso è stato inaugurato il nuovo Parco dei divertimenti per famiglie . E ora stiamo lavorando per determinare le condizioni perché si possa finire l’acquario. Non dimentichiamo poi che ci sono anche le grandi multinazionali che investono all’Eur. Si pensi al Palazzo Civiltà Italiana, che è in locazione a Fendi. Noi vorremmo attirare altri investimenti nel presupposto che investire all’Eur significa investire nella città di Roma”.

Roma dovrebbe attirare molti congressi dato il fascino che la Città Eterna esercita, no?
“Certamente Roma ha un’appeal speciale però bisogna ricordare che il mercato congressuale mondiale è molto competitivo e che la competizione avviene soprattutto sui servizi”.

Chi gestirà l’acquario che peraltro tutti i cittadini romani stanno aspettando da tempo?
“Non siamo ancora in grado di comunicare una data di apertura. Stiamo monitorando attentamente il completamento dei lavori, che stanno andando avanti. Il fatto che a gestire l’acquario sarà Merlin, un grande player internazionale del settore, che ha tra i suoi numerosi asset la Ruota di Londra, Gardaland, i Legoland, rappresenta certamente un aspetto di tranquillità per il futuro dell’iniziativa. Nell’area ci sono scorci molto suggestivi come il Giardino delle Cascate che è stato utilizzato anche come set cinematografico”.

L’Eur sarà fra poco il teatro della Formula 1 elettrica: anche su questo avete lavorato molto?
“Sì, i contatti con Alejandro Agag, il patron della Formula “E” risalgono al 2016. Noi pensiamo che il binomio Eur/mobilità sostenibile sia un messaggio importante”.

Qual è l’accordo economico retrostante sulla Formula E?
“L’Eur concede la propria logistica mentre l’organizzazione dell’evento è nelle mani della Formula E. In cambio abbiamo chiesto una revenue sulla biglietteria e una promozione degli spazi congressuali nel circuito della Formula E che conta 190 milioni di spettatori nel mondo. Vorrei ricordare che anche il Comune di Roma farà la sua parte mettendo ciò che serve per la mobilità e per la pulizia dell’area. Mi sembra una proficua collaborazione tra pubblico e privato”.

Quante persone arriveranno?
“Ne attendiamo 30mila. Da ricordare che l’Enel si è impegnata a realizzare nell’area 50 colonnine di ricarica elettrica”.

Avete un problema di contenzioso con Condotte, la società di costruzioni che ha realizzato al Nuvola. Che succederà?
“È vicina la sentenza di primo grado. Loro hanno chiesto 200 milioni di euro, il Ctu ne ha riconosciuti 53. Al giudice spetterà la decisione. Pensiamo sia possibile gestire questa necessità in regime ordinario. Solo se necessario si potrebbe fare un aumento di capitale”.

Eur Spa ha anche delle partecipate: hanno ancora una funzione?
“Abbiamo avviato da tempo un processo di razionalizzazione delle partecipate più veloce di quanto non preveda la Legge Madia. Eurtel, che gestisce due importanti data center sotto il Palazzo dei Congressi, sta per essere venduta: uno dei player che la stanno guardando è Fastweb. Aquadrome, il veicolo che era nato per gestire il Velodromo, lo incorporeremo nella Spa. Mentre stiamo ragionando sul da farsi, insieme al Comune di Roma, sull’area dove insisteva il velodromo che è stato demolito nel 2008. L’altra controllata, Roma Convention Group, rimane in piedi per gestire tutte le attività congressuali”.

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