Ex mercati, altro “no” del Comune

I Municipi e Paolo Berdini spingono per la realizzazione di aree verdi. Ma se si dovesse bocciare il progetto si rischiano cause milionarie dai costruttori

Paolo Boccacci per La Repubblica Roma

 

La Città dei giovani agli ex Mercati Generali di Ostiense, il grande cratere del cantiere iniziato e mai finito, una storia che ha più di quindici anni, rischia di essere l’ennesimo progetto a finire nel nulla. Con in più il pericolo che, se si dovesse tornare per l’ennesima volta alla conferenza dei servizi, i concessionari, i costruttori Toti e il potente gruppo immobiliare francese dei De Balkany, potrebbero aprire un contenzioso milionario con il Campidoglio.

Il nuovo altolà, come anticipato da Repubblica, va cercato nella decisione dell’assessore all’Urbanistica Berdini e del M5S di modificare nuovamente il piano. Durante la commissione è stato reso noto il contenuto di una lettera di Berdini. “Serve più verde” afferma “e la revisione del piano parcheggi”.

Non solo. L’assessore all’Urbanistica del VIII Municipio, Chiara Pascolini (M5S) rincara la dose: «C’è troppo cemento. Vogliamo più alberi anche perché si è creato un micro habitat dove vivono uccelli vari come papere e germani reali». Il problema, hanno risposto i costruttori e gli uffici è che «modificare il progetto riporta le lancette indietro di anni. Si deve procedere ad una nuova conferenza di servizi e a nuove proposte di deliberazione». «Il piano» hanno spiegato i tecnici «risponde agli standard di legge. I minori parcheggi su via Negri sono ricompensati dal parcheggio interrato e il concessionario si è anche impegnato a reperire altri spazi. Sul verde all’interno la Sovrintendenza ha detto “no” con parere vincolante».

A questo punto il Comune ha l’ultima parola e Berdini potrebbe trovare una mediazione. La nuova Città dei Giovani ospiterebbe negozi e ristoranti, uffici privati e pubblici, un cinema, una biblioteca, una casa dello studente a tariffe concordate e una mediateca. Il concessionario, che ha già pagato al Comune 7 milioni e verserebbe un canone di 165 mila euro l’anno, sarebbe disponibile a realizzare a sue spese un ponte pedonale.

Tra le opere pubbliche previste ci sono il centro anziani già funzionante, come gli uffici dell’ex città storica, i parcheggi. La proprietà ritornerebbe al Comune dopo 60 anni. «L’ennesimo no della Raggi» attacca il dem Marco Palumbo, presidente della commissione Trasparenza. «Roma ormai è allo stremo». Polemico infine l’ex presidente del Municipio, Andrea Catara (Sel): «Bloccare tutto è una follia, il progetto è stato approvato dalla conferenza dei servizi ad aprile 2016 con tutti i pareri favorevoli. Ora concordiamo con i costruttori il ponte pedonale, un poliambulatorio popolare, più verde a Ostiense e che sia garantita l’occupazione locale».

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