Expo 2030: Gualtieri, area esposizione sarà a Tor Vergata, vicino a campus

A curare il dossier per la parte di progettazione urbanistica sarà l'archistar Carlo Ratti.. "Via dei Fori Imperiali sarà interamente pedonale, riqualificheremo Tevere e litorale"

Finalmente c’è la conferma: il progetto italiano per Expo 2030 si svilupperà a Roma in  a Tor Vergata, vicino all’omonima universita’. L’annuncio del sindaco Roberto Gualtieri e’ arrivato nell’evento di presentazione del dossier in corso a Dubai nel Padiglione Italia.

A curare il dossier per la parte di progettazione urbanistica sara’ l’archistar Carlo Ratti.

“Il luogo scelto e’ Tor Vergata, proprio vicino al campus di una delle universita’ romane. E’ un area straordinaria, piena di potenziale. Sara’ un atelier dove chiunque potra’ contribuire a disegnare un nuovo modello di sviluppo territoriale, attraverso cui forniremo nuovi servizi ad una serie di quartieri”, ha detto Gualtieri. “E’ un progetto futuristico – ha aggiunto – ringrazio l’architetto Carlo Ratti, del Mit di Boston, che abbiamo scelto come progettista, il suo lavoro e’ fonte di ispirazione sulla relazione tra architettura e sostenibilita’, ha giocato un ruolo cruciale nelle ultime due Expo. Con il suo supporto faremo cio’ che e’ dovuto, assieme al governo e all’ambasciatore Massolo vi sorprenderemo”.

Ancora: “Per assicurarci che le bellezze del passato siano fruibili, vogliamo lavorare per migliorare il layout del foro e dei centri archeologici, trasformando Via dei Fori in una zona esclusivamente pedonale e ridisegnando vecchie piazze in modo tale che possano essere fruibili dai visitatori di ogni parte del mondo” – ha dichiarato il sindaco di Roma – “E’ anche nostra intenzione migliorare l’accesso a migliaia siti archeologici ubicati nella citta’. Espandere la nostra impronta ecologica e’ uno dei nostri impegni per i prossimi anni. Questo e’ il motivo per cui pianifichiamo di piantare un milione di nuovi alberi e stiamo promuovendo lavori per riqualificare il Tevere, il litorale di Roma e costruiremo comunita’ energetiche nella citta’”.

Tempo, luoghi e persone. Sono le parole chiave della candidatura di Roma ad ospitare Expo 2030 illustrate dal progettista Carlo Ratti nella presentazione in corso a Dubai nel Padiglione Italia. “Ci attendiamo 30 milioni di visitatori, 150 paesi partecipanti, una esposizione su 10 ettari. Tor Vergata e’ un sito che ha una storia, ha visto 2 milioni di persone riunite li’ nel 2000 per la Giornata Mondiale della gioventu'”, ha detto Ratti.

“Pensiamo sia una incredibile opportunita’ – ha aggiunto Ratti – per mettere insieme quello che c’e’ gia’ nella zona: l’Universita’ di Tor Vergata, i centri di ricerca vicini. E’ un sito che ha due costruzioni molto interessanti, costruite da Santiago Calatrava, possiamo utilizzare Expo per il ringiovanimento urbano di questi edifici. E’ un modo per ricucire il tessuto urbano, con la metro da far arrivare fino a Tor Vergata. E’ una perfetta opportunita’ per costruire qualcosa che durera’ nel lungo termine”.

Mentre Giampiero Massolo, presidente del comitato promotore, punta su una candidatura sostenuta da tutta l’Italia. “Non e’ solo Roma, e’ l’Italia intera che si candida – spiega l’ambasciatore – ad ospitare questa Expo. Credo che l’Italia del 2022, proiettata verso gli anni 30, quelli del bilancio degli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Onu, possa dire la sua con autorevolezza, stiamo facendo l’Expo di un intero Paese con la sua Capitale al centro”.

Per Di Maio: “Da Roma si puo’ propagare una nuova visione di citta’ per il futuro allo stesso modo in cui le strade dell’antica Roma furono costruite e ancora collegano l’Italia all’Europa e al bacino del Mediterraneo. Sono fiducioso che il Bureau International des Expositions prestera’ un’attenzione particolare alla candidatura di Roma”.

Invece Giovannini assicura: “L’Italia sta gia’ investendo per aumentare la capacita’ di Roma e del Lazio per accogliere le grandi opportunita’ legate ad Expo”. La giornata di festa non fa dimenticare, pero’, il conflitto in corso in Ucraina, dal palco dell’evento si susseguono gli appelli a fermare le armi. Anche perche’ la contesa vede 2 delle 5 citta’ candidate ad Expo 2030, Mosca ed Odessa, direttamente in guerra tra loro.

 

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