Roma presenta a Parigi il proprio progetto per l’Expo2030. Oggi, nella capitale francese, si è svolta la prima assemblea generale del Bie (Bureau international des expositions) alla presenza dei 170 Paesi membri, chiamati a decidere la città vincitrice. Insieme alle altre città candidate per l’esposizione universale del 2030, Ryad e Busan, ha preso parte al Bie anche il Comitato promotore Expo Roma 2030, rappresentato dal presidente, Giampiero Massolo, dal direttore Generale, Giuseppe Scognamiglio, dal capo ufficio della DGPSP del MAECI Andrea Canepari e dal consigliere diplomatico del dindaco Roberto Gualtieri, Gabriele Annis.
Il progetto romano ruota attorno al distretto urbano di Tor Vergata e vede al centro il tema “Persone e territori: rigenerazione urbana, inclusione e innovazione”. Hanno illustrato la candidatura di Roma – con un loro messaggio – anche i due special ambassadors, la campionessa olimpica azzurra delle farfalle della ginnastica ritmica, Elisa Santoni, per 10 anni capitana della nazionale e campionessa del mondo, e il premio Nobel Muhammad Yunus, intervenuto attraverso un video messaggio.
La ginnasta Santoni ha sottolineato l’importanza della “resilienza” e del “fare squadra”, ricordando le sue esperienze personali e aggiungendo che “anche Roma è resiliente” e se “talvolta può avere qualche problema, ha sempre una grandissima volontà di risolverli”. Il premio Nobel Yunus ha illustrato per Roma 2030 la sua teoria dei “tre zeri”, zero povertà, zero disoccupazione e zero carbonio. L’ambasciatore Massolo, nel suo messaggio, ha posto l’accento sull’esigenza di “rigenerare i territori in cui viviamo alla luce delle transizioni verde e digitale”.
“Roma – ha spiegato ai delegati – ha ripensato e reinventato sé stessa nel corso della sua storia: ha una tradizione di apertura, universalismo, inclusione e policentrismo. Ha una delle più grandi cinture verdi del mondo, un intreccio profondissimo tra campagna e ‘urbe’, che oggi rappresenta un elemento importante di modernità”. “Roma Expo 2030 è un viaggio che vogliamo fare insieme a quanti si uniranno a noi – ha sottolineato Massolo – così facendo vogliamo riportare al centro del dibattito internazionale la persona. Una persona che, a prescindere dal genere, dall’etnia e dal credo, non si nutre solo di passati gloriosi e tradizioni millenarie, ma guarda al futuro con fiducia e aspettativa”.
Con le candidature di Mosca e Odessa sospese a causa della guerra, le procedure per la selezione della città che ospiterà l’Expo 2030 andranno avanti fino al momento della scelta, con voto finale dei 170 membri del Bie nel novembre 2023.
La candidatura di Roma è stata ufficializzata dal presidente del Consiglio Mario Draghi nel settembre 2021 e presentata ufficialmente il 14 dicembre 2021 nella prima Assemblea Generale del BIE anche alla presenza del Sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, e del Ministro degli Esteri, Luigi Di Maio. La scommessa di organizzare il grande evento sul sito del distretto urbano di Tor Vergata è stata dettata dall’obiettivo di far incontrare le migliori idee su come ripensare la relazione fra persone e territori in un luogo di eccellenza per l’incontro di esigenze e i livello di innovazione. Ma anche per non considerare l’organizzazione dell’Expo soltanto un episodio, ma piuttosto un percorso per avviare un’importante opera di “rigenerazione urbana”, concetto chiave di Roma Expo 2030.