Expo 2030: Tor Vergata si rifà il look, dalla riqualificazione delle Vele ai lavori nel campus universitario

Quello del municipio VI "potrà essere uno dei campus più belli del mondo" ha detto l'architetto Carlo Ratti, che fa parte del comitato che collabora alla candidatura di Roma all'esposizione universale del 2030 Oggi all'Auditorium l'incontro "Roma Riparte"

photo credit: Ugl Roma e provincia

Tor Vergata dopo l’Expo, con le Vele riqualificate da un lato e l’università dall’altro, “potrà essere uno dei campus più belli del mondo”. Lo ha detto l’architetto Carlo Ratti – che cura il progetto di Expo 2030 a Roma –  in occasione dell’incontro all’Auditorium “Roma Riparte. Rigenerazione Sostenibilità Semplificazione. Politiche urbanistiche per lo sviluppo della città”.

“La città dei 15 minuti è quasi un sogno – ha aggiunto -. A Roma c’è la possibilità di recuperare la centralità dei quartieri, cogliendo aspetti di sostenibilità ambientale e sociale. Abbiamo vissuto Expo Milano da vari punti di vista. Oggi siamo contenti di aiutare il comitato per Roma di Expo a Tor Vergata. Fino a un anno prima non si sapeva se Milano avrebbe fatto Expo ma poi è stato il volano della rinascita della città. Vedo similitudini tra la Milano del 2015 e la Roma di oggi, come clima inteso con un taglio di insieme, insieme possiamo fare le città e insieme possiamo fare Expo. Deve essere un Expo che resta, non può essere un progetto che dopo sei mesi finisce in discarica. Un distretto ampio pensato con le università”.

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