Farmacap, una spina nel fianco della giunta Raggi

Ben presto arriveranno i risultati dell'indagine esterna sui bilanci 2013, 2014 e 2015 voluta dal Campidoglio. Poi l'amministrazione capitolina decidere se mantenere in vita o privatizzare la controllata che gestisce 45 farmacie pubbliche.

Doveva essere una delle partecipate del Comune da rilanciare. E invece Farmacap, la controllata del Campidoglio che gestisce 45 farmacie comunali, si sta rivelando una spina nel fianco dell’amministrazione capitolina. Della sua situazione si discuterà probabilmente venerdì 20 aprile in un incontro con il sindacato e quasi certamente in un consiglio comunale straordinario in programma per il 26 di questo mese. Per allora forse la giunta di Virginia Raggi avrà finalmente in mano i risultati di una due diligence (analisi esterna sui conti, ndr) sui bilanci 2013, 2014 e 2015 di Farmacap, azienda che impiega circa 347 persone. A quel punto il Campidoglio dovrà decidere sul da farsi: rilanciare o liquidare la società. “L’impressione è che l’amministrazione Raggi stia cercando una scusa per ritrattare le promesse elettorali di riorganizzazione dell’azienda e far scattare, invece, la procedura di vendita sulla base della delibera 13/2015 varata dall’amministrazione Marino” spiega Nando Simeone, sindacalista della RSA Filcams Farmacap.

Ma come è possibile che un gestore di 45 farmacie, business normalmente redditizio, non riesca a produrre utili nelle mani pubbliche? Per comprendere cosa sta accadendo all’interno della società bisogna innanzitutto riportare l’orologio indietro al 2015 quando al Campidoglio c’era Ignazio Marino. L’ex sindaco vuole Simona Laing alla direzione generale con l’incarico di rimettere a posto i conti della Farmacap: il manager sembra la persona giusta. Ha già rimesso a posto i conti della partecipata Farcom di proprietà del comune di Pistoia: l’operazione è andata in porto con successo, ma non sono mancate le polemiche e persino un’indagine della procura di Pistoia sui bilanci dell’azienda. Arrivata a Roma in Farmacap, Laing inizia una delicata pulizia di bilancio e nel 2015 riporta la società in utile per poco più di 15mila euro contro 2,39 milioni di perdite di un anno prima. Sull’azienda ci sono però ancora 9,6 milioni di debiti con i fornitori e altrettanti con le banche. Nonostante il lieve profitto la situazione della società, che fattura circa 46 milioni, non è affatto rose e fiori come testimoniano i documenti allegati al bilancio 2015, mai approvato dal Campidoglio. Nei conti ci sono infatti una serie di partite complesse su cui poi la giunta Raggi vorrà vederci chiaro. Fra queste i crediti vantati dall’azienda nei confronti di Asl, Regione e Campidoglio.

“Sulla scorta dei dati contabili è risultato che negli scorsi esercizi la svalutazione dei crediti è stata totale” spiega l’ex commissario Francesco Alvaro nella relazione sui dati 2015 datata 8 giugno dell’anno successivo. Il riferimento è sostanzialmente ai crediti vantati verso i clienti Asl Roma C e Roma Capitale che, secondo la gestione Laing, dovrebbero almeno gli interessi di mora. “Il totale degli interessi di mora verso questi due enti, che ammonta a 6,7 milioni, è stato portato a fine esercizio al valore di 5,2 milioni” prosegue l’ex commissario che si esprime a favore della continuità aziendale tenendo conto anche del “recupero crediti incagliati di Asl, Roma Capitale e Regione Lazio” e del fatto che “Farmacap è un ente pubblico economico controllato da Roma Capitale, tenuta al ripianamento di eventuali perdite di esercizio”. Parole che non consolano quelle di Alvaro, nominato da Marino e poi arrestato a settembre 2016 con l’accusa di turbativa d’asta e falso in atto pubblico nell’ambito delle indagini sull’affidamento senza appalto dell’unico asilo nido della Farmacap.

Uscito di scena Alvaro che, in seguito alla vicenda giudiziaria si dimette, l’amministrazione a 5 stelle nomina commissario straordinario Angelo Stefanori. Per far luce sullo stato di salute dell’azienda. Il nuovo commissario viene subito ai ferri corti con la Laing. Fra i due volano parole pesanti. Il manager viene licenziato su due piedi e parte una nuova due diligence finalizzata ad verificare l’attendibilità dei bilanci Farmacap.

Intanto, a febbraio 2018, il commissario Stefanori viene indagato dalla Procura per abuso d’ufficio: avrebbe dovuto presentare il bilancio consuntivo entro il 10 aprile 2017, ma ha mancato l’obiettivo. Complice il fatto che non c’è ancora chiarezza sugli esercizi precedenti: i risultati dell’analisi approfondita sui bilanci Farmacap non sono infatti ancora disponibili. Quando lo saranno, costituiranno la base su cui, con ogni probabilità, si deciderà il futuro dell’azienda. Se i conti dovessero risultare ancora in profondo rosso, allora l’amministrazione Raggi potrebbe optare per la privatizzazione. Ipotesi contro cui sono pronti a battersi i sindacati. Ma è davvero difficile dire al momento come finirà questa storia. L’unica cosa certa è che, anche in caso di liquidazione, l’affare Farmacap non si chiuderà in tempi brevi. E a farne le spese saranno lavoratori, cittadini e casse pubbliche.

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