Farmer’s market, da Aula ok a nuovo regolamento: filiera corta

I mercati agricoli potranno essere istituiti in immobili di proprietà comunale, in ogni Municipio, con bandi riservati ai singoli imprenditori agricoli oppure a convenzioni con raggruppamenti di agricoltori

Arriva il nuovo regolamento per i Farmer’s Market di Roma. Approvato in assemblea capitolina il regolamento, che si compone di 15 articoli, disciplina i mercati destinati alla vendita diretta degli imprenditori agricoli di “Roma che è il comune agricolo più grande di Europa con 128mila ettari totali”, ha spiegato l’assessore al Commercio Adriano Meloni.

Il regolamento individua criteri per la gestione dei mercati agricoli, che potranno essere istituiti in immobili di proprietà comunale, in ogni Municipio, con bandi riservati ai singoli imprenditori agricoli oppure a convenzioni con raggruppamenti di agricoltori e delinea la carta d’identità di produttori e produzioni che comporranno la famiglia dei Farmer’s Market.

Obiettivo dell’amministrazione è “garantire ai cittadini l’acquisto di prodotti agricoli di qualità, a filiera corta e a ridotto impatto ambientale – ha spiegato Meloni -, tutelare l’origine e la tracciabilità delle produzioni, diffondere la cultura dei prodotti tipici del territorio con particolare attenzione alla loro stagionalità”.

Il regolamento, sul fronte dell’individuazione dei soggetti gestori di raggruppamenti, stabilisce che questi vengano individuati mediante avviso pubblico che conterrà: la proposta di Convenzione e la durata, il canone da versare all’Amministrazione, il numero di posteggi, l’ubicazione del mercato. I bandi “prevedranno punteggi attribuiti secondo criteri che premiano diverse caratteristiche” ha spiegato Meloni – quali Territorialità, Titoli e Certificazioni Aziendali, Sistema di controllo, Proposta di organizzazione del mercato”.

Nel dettaglio per quanto riguarda la territorialità, punteggi più alti saranno assegnati quanto più la filiera del prodotto è corta e sul fronte dei titoli, e certificazioni aziendali, sarà premiata la qualità dei prodotti, come Doc, Igp, Dop, e le caratteristiche dell’imprenditore agricolo, valorizzando quelli che realizzano attività di inserimento sociale, servizi per le comunità locali, progetti di educazione ambientale ed alimentare. In merito al Sistema di controllo il regolamento punta alla verificabilità sull’origine e la tracciabilità dei prodotti nell’ottica di tutelare il consumatore; mentre per quanto riguarda la Proposta di organizzazione del mercato, un’attenzione particolare sarà rivolta all’offerta didattica, formativa e culturale proposta nel Farmer’s Market. “I prodotti agricoli destinati all’attività di vendita diretta dovranno provenire in misura prevalente dalle aziende agricole e, per i restanti prodotti, sarà consentito l’approvvigionamento soltanto a condizione che sia garantita l’origine del prodotto dal territorio della Regione Lazio – ha sottolineato Meloni -. Criterio aggiuntivo è l’esistenza di un sistema di controlli trasparente e verificabile da parte dell’Amministrazione idoneo a garantire le caratteristiche di qualità del prodotto e la sua origine”.

La delibera, approvata in Aula Giulio Cesare con 27 voti favorevoli e 3 contrari, dopo una seduta che è iniziata con oltre tre ore di ritardo a causa del mancato numero legale sull’ordine dei lavori, “istituisce un regolamento che non c’è mai stato a Roma – ha sottolineato il presidente della commissione capitolina Commercio, Andrea Coia -, un regolamento volto a ufficializzare i mercati già esistenti a Garbatella, San Teodoro e prossimamente a Corviale e immagina un’idea diversa di mercato, perché il mercato rionale ha una ampia differenziazione di prodotti, mentre i farmers sono più improntato sulla qualità dei prodotti alimentari”. Infine per non interferire con gli attuali mercati rionali “i farmer’s market potranno essere aperti nel raggio di alemno 1 chilometro da un mercato rionale, a meno che non ci sia completamentarietà di giorni e orari, ovvero il farmer’s market sia aperto in orari e giorni diversi da quello rionale. Ciascun operatore può avere un posteggio in massimo due mercati”, ha concluso Coia.
A termine dell’approvazione della delibera la seduta è stata chiusa per accordo unanime dei capigruppo.

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