Fascia verde: una scatola nera a bordo e incentivi sulle nuove auto

Si studiano le deroghe per l'ingresso. Bonus chilometrici per le vetture vecchie: dei veicoli nell'area a traffico limitato saranno controllate con il sistema Move-In

Primi e informali contatti tra Regione , Comune, e governo per disinnescare la mina della nuova Fascia verde. Lo scrive Il Messaggero.

Quella che da novembre stando alla delibera approvata dalla giunta Gualtieri – metterà al bando nei giorni feriali, e in un’area di 21 chilometri quadrati, i mezzi a benzina Euro 0 – 2 e diesel Euro 0-3. In quest ‘ottica si guarda al modello Milano per limitarci disagi ai cittadini, costretti a cambiare auto, moto e camion. Si valutano, quindi, incentivi modulati verso l’alto se si sceglie un mezzo meno inquinante e, soprattutto, il sistema Move-In: una scatola nera da installare sulle vetture più vecchie, per permettere a chi non potrebbe (parliamo soprattutto di categorie produttive) di percorrere un determinato numero di chilometri all’anno nelle zone a traffico limitato. Superato quel tetto, scattano le multe. Ieri in Parlamento, e rispondendo a un’interrogazione di Forza Italia, il sottosegretario ai Trasporti, Tullio Ferrante, ha confermato che «in analogia a quanto accade a Milano con il sistema Move-In» è allo studio «la concessione di un numero congruo di bonus annui in ingresso». Sono al vaglio altre «diverse deroghe, rimodulazioni e correttivi tra i quali, oltre alla deroga per i veicoli Gpl bifuel, la possibilità di lasciare parcheggiati i mezzi inquinanti nelle zone interdette». Già la prossima settimana il sindaco Roberto Gualtieri vorrebbe avere dagli uffici una prima proposta organica per modificare la Ztl . Accelera anche la Regione; da un lato dovrà autorizzare i cambiamenti decisi dal Campidoglio soffermandosi sull’impatto ambientale il livello di emissioni e non sulle regole trasportistiche. Poi dovrà trattare con il governo sugli incentivi ai veicoli e sull’effetto delle modifiche capitoline. C’è sempre il rischio di sanzioni dalla Ue.

In questa direzione, pare che il governatore sia già mosso informalmente con l’esecutivo. Va avviata presto anche la cabina di regia tra Regione e Comune. Rocca, in risposta a una missiva del sindaco, ha scritto nei giorni scorsi a Gualtieri, chiedendogli, «al fine di accelerare l’esame di possibili soluzioni, di anticiparmi le alternative allo studio dei tecnici capitolini affinchè le strutture regionali possano a loro volta fornire ogni possibile supporto». Anche perché è «altresì necessario e urgente avviare congiuntamente un confronto con il governo per la verifica di possibili incentivi alla rottamazione per accelerare lo svecchiamento del parco automobili circolante nel territorio comunale». Ma, una volta riscritta la delibera del Campidoglio, bisognerà bussare alla porta del governo anche per avere uno scudo verso la Ue.

Bruxelles vuole da qui al 2030 rivedere ¡n senso restrittivo i limiti di polveri sottili nell’atmosfera. E il tramite di questa trattativa non potrà che essere Rocca, che a Gualtieri ha confermato «la più ampia e fattiva collaborazione». Proprio in riferimento al nuovo approccio di Bruxelles sul Pm 10, l’assessora capitolina all’Ambiente, Sabrina Alfonsi, ha ricordato che «Roma allo stato attuale è in una situazione migliore rispetto ad altre zone del Paese. Dai dati di quest’anno delle 13 centraline dell’Arpa che controllano la qualità dell’aria, c’è stato solo uno sforamento rispetto al consentito, in quello di Tiburtina su Pm 1O0 e una nel sistema di rilevamento a Fermi su No2. Ma di poco».

Alfonsi, non a caso, ha rivendicato che il Campidoglio sta « già fortemente lavorando su qualità aria e tematiche climatiche» e tra le misure ha ricordato le limitazioni «all’accensione dei riscaldamenti per rispondere a problema polveri sottili». Infatti, salvaguardando l’ambiente, il garantire più flessibilità alle auto passerà anche per una stretta sui riscaldamenti.

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