Roma, fabbisogno abitativo nel 2030 sarà di 435mila case

È quanto emerge dalla ricerca “Le Prospettive di Roma Capitale" di Federmanager Roma, in collaborazione con l’università La Sapienza, che ha analizzato anche mobilità, sanità ed evoluzione economica della città

Via dei Fori e piazza Venezia vista da Palazzo Venezia (Foto Omniroma)

La Federmanager Roma, in collaborazione con l’università La Sapienza, ha presentato oggi i risultati di una ricerca dal titolo “Le Prospettive di Roma Capitale” inerente a mobilità, sanità, fabbisogno abitativo e scolastico, evoluzione economica della città e da cui emerge che il tessuto economico e imprenditoriale della città è fortemente frammentato mentre lo sviluppo demografico è affidato sempre di più ai nuovi residenti stranieri.

Per quanto la struttura dell’economia capitolina risulta fortemente terziarizzata. L’85 per cento del valore aggiunto deriva dai settori del commercio e dei servizi, compreso il turismo. Solo il 10 per cento deriva dal settore dell’industria in senso proprio. La struttura produttiva è polverizzata. Il 96 per cento delle imprese conta meno di 9 addetti. Bassa la produttività: il valore aggiunto per occupato è sceso dal 2007 al 2016 (ultimo dato disponibile) da 87.700 euro per addetto a 74.400. Per intercettare una ripresa si stima sia necessario, al 2030, produrre un valore aggiunto pari a 166 milioni e spingere la produttività, per occupato, verso quota 80.300 euro.

Dal punto di vista della composizione sociale e della crescita demografica la ricerca fotografa una popolazione che al 2030 non subirà incrementi considerevoli: la previsione è di una crescita non più ampia di 300.000 abitanti. L’aumento è ascrivibile soprattutto all’avvento della popolazione straniera che passerà dagli attuali 540.000 cittadini registrati a circa 650.000. Il peso dell’hinterland si attesterà su una percentuale del 33 per cento rispetto all’intera area metropolitana. In relazione anche a questo dato aumenteranno i fabbisogni sul fronte abitativo e scolastico. Per quanto riguarda le costruzioni a scopo abitativo, negli anni passati sono cresciute a un tasso superiore all’incremento della popolazione e, soprattutto, delle famiglie. È in declino l’indice di affollamento che passa da 0,82 nel 1981 al 0,57 nel 2011. Il patrimonio abitativo, attualmente, è costituito da abitazioni di 4 vani. Al 2030 si stima un fabbisogno aggiuntivo di 1,7 milioni di vani (435.000 abitazioni) pari a 36.000 abitazioni all’anno. Nelle scuole invece mentre oggi tra Roma e hinterland ci sono 652.600 alunni, di cui iscritti risultano 554.500, nel 2030 si prevede che saranno 630.000. L’indice di affollamento attuale è di 21 allievi per aula. La necessità al 2030, a parità di standard, sarà quella di disporre 3.200 aule aggiuntive e l’incremento maggiore si registrerà nelle classi per l’infanzia e nel primo ciclo (elementari).

Infine, sul tema della mobilità, dalla ricerca emerge che nell’area metropolitana di Roma, oggi, gli spostamenti al giorno raggiungono quota 7,4 milioni. Nel 2030 saranno 9 milioni. Oggi gli ingressi giornalieri a Roma sono 700.000, nel 2030 saranno 850.000. Il 75 per cento degli spostamenti avviene tramite mezzi privati. Nell’ambito della sanità la ricerca, invece, evidenzia che ad oggi, nel territorio della Capitale, permane una forte disparità tra Roma capoluogo (4,9 posti letto per 1.000 abitanti) e l’hinterland (2,0 posti letto per 1.000 abitanti).

 

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