Fiepet-Confesercenti, a Roma 25% aziende ristorazione chiuderà

fino all'apertura del primo giugno

Il Dpcm firmato dal presidente Conte, che posticipa l’apertura di bar e ristoranti al 1 giugno, “allunga lo stato di crisi delle pmi romane e laziali. Nella Capitale non c’e’ piu’ tempo da perdere, almeno il 25 per cento delle aziende chiudera’ e quelle che rimarranno aperte soffriranno ancora durante la fase 2”. E’ quanto dichiara in una nota Claudio Pica, presidente della Fiepet-Confesercenti

. “Nel frattempo – aggiunge Pica – gli affitti, i mutui, le esposizioni bancarie vanno avanti a cui si aggiungono tutti gli altri costi fissi che schiacciano le imprese. A nostro avviso una delle grandi incertezze ancora da chiarire riguarda le regole a cui dovranno attenersi gli esercenti per essere pronti a lavorare dal 1 giugno. In campo, per ora, da parte del governo e degli enti preposti solo ipotesi, ma nulla di concreto. Per questo, come Fiepet-Confesercenti, da giorni ci stiamo confrontando con gruppi e realta’ di ristoratori al fine di presentare una proposta univoca ai tavoli istituzionali. Da quando e’ iniziato il lockdown fino al 1 giugno la ristorazione capitolina avra’ perso circa 400 milioni di euro, considerando che maggio e’ il mese che porta importanti ricavi agli esercenti. Centinaia di milioni bruciati, serve uno scatto in avanti altrimenti per Roma il dramma sara’ sociale. Sui criteri di riapertura il governo dia risposte celeri e chiare al contrario Fiepet-Confesercenti e’ pronta a scendere in piazza, quando sara’ consentito e con le modalita’ prescritte dai termini di legge”

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