Garbatella, furbetti del cartellino all’Agenzia Dogane. 12 indagati

Lasciavano il lavoro dopo aver badgiato o lasciavano il cartellino da timbrare ai colleghi. Danni di migliaia di euro per l’Amministrazione. Il Codacons, che si costituirà parte offesa nel procedimento, chiede il licenziamento immediato

Dodici “furbetti del cartellino” sono stati scoperti dai carabinieri all’Agenzia delle Dogane Roma 1. Gli indagati, raggiunti dalla misura cautelare dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria, devono rispondere di truffa aggravata e falsa attestazione. Le indagini sono state condotte dai Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia Roma – Eur e della Stazione Garbatella. Perquisizioni sono in corso.

Secondo quanto accertato attraverso l’installazione di un sistema di videoriprese all’interno dell’Agenzia e diversi pedinamenti svolti a riscontro dai Carabinieri, i “furbetti del cartellino” erano soliti giungere sul posto di lavoro per poi abbandonarlo poco dopo senza segnalare l’uscita con l’apposito “badge” elettronico. In alcuni casi, gli indagati lasciavano l’Agenzia cedendo il badge ad un altro collega che ne attestava il termine del servizio in orario successivo. La pratica, frequente e diffusa, avrebbe consentito agli impiegati di svolgere mansioni private e di intrattenersi in esercizi pubblici risultando comunque in servizio e continuando pertanto a percepire il compenso previsto dal contratto di lavoro.

Durante i mesi dell’indagine avviata nel settembre del 2016, sono state riscontrate 209 ore di lavoro retribuite e non svolte per un danno nei confronti dell’amministrazione di migliaia di euro.

“Se saranno accertati gli illeciti ipotizzati, i furbetti del cartellino scoperti a Roma dovranno risarcire i cittadini per i danni loro arrecati”. Lo afferma il Codacons, chiedendo il “licenziamento immediato dei 12 dipendenti assenteisti dell’Agenzia delle Dogane Roma 1 i quali, durante l’orario di lavoro, abbandonavano l’ufficio per occuparsi di faccende private”. ”Si tratta di reati che, se confermati, avrebbero ripercussioni dirette per gli utenti – spiega il presidente Codacons, Carlo Rienzi – Il danno per i cittadini è duplice: da un lato i servizi resi dall’ente pubblico dove lavoravano i dipendenti infedeli hanno subito un peggioramento a causa dell’assenza ingiustificata dei lavoratori dagli uffici, dall’altro vi è un evidente spreco di soldi pubblici, in quanto i furbetti del cartellino hanno percepito stipendi senza lavorare”.

Per tale motivo il Codacons, che si costituirà parte offesa nel procedimento, chiede “il licenziamento immediato dei ‘furbetti del cartellino’ dell’Agenzia delle Dogane e l’avvio di azioni di recupero delle retribuzioni percepite negli anni dai dipendenti disonesti, soldi che dovranno rientrare nelle disponibilità della collettività”.

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