Gatta: la prima cosa è chiudere le buche

In un’intervista al Corriere della Sera la neo-assessora Margherita Gatta spiega il suo piano per i lavori pubblici

Maria Egizia Fiaschetti per Il Corriere della Sera Roma

 

Partirà dalle buche la neo assessora ai Lavori pubblici, Margherita Gatta, nominata venerdì scorso assieme alla siciliana Rosalba Castiglione (Patrimonio): sono le due new entry, grilline doc, chiamate dalla sindaca Virginia Raggi a rinforzare la squadra di governo.

 

Nel settore che le è stato affidato, quali sono gli interventi in cima alla lista delle sue priorità?

«Le manutenzioni stradali. E intendo integrare i criteri ambientali minimi in tutti i bandi. Presterò particolare attenzione ai piani di zona, ai piani di recupero urbano e ai consorzi stradali».

 

Il suo primo impegno da assessora.

«Ottimizzare la spesa impiegando al meglio le risorse a disposizione. L’assestamento di bilancio votato lo scorso 27 luglio prevede un ulteriore milione e mezzo per le strade e circa 9,5 milioni per la demolizione della tangenziale sopraelevata nel tratto antistante la stazione Tiburtina. Gli interventi dovranno essere immediati e profittevoli, in modo che i romani ne traggano giovamento da subito. Ma la vera sfida sarà indire gare entro la fine dell’anno».

 

Dal suo arrivo in assessorato, quali criticità ha riscontrato?

«La mole di lavoro è ingente. Facile immaginare che in una città come Roma, con migliaia di chilometri di strade e centinaia di opere pubbliche da gestire, l’impegno richiesto sia significativo. Ma il lavoro non mi spaventa».

 

Di cosa si è occupata finora?

«Ho lavorato per 25 anni in Inarcassa dove mi sono occupata dell’istruttoria di ricorsi, ma anche di contratti e procedure di gara. Negli ultimi due anni ho avuto modo di approfondire il tema degli appalti: un’esperienza utile per dirigere un assessorato cosi delicato come quello dei Lavori pubblici».

 

Da candidata Cinque Stelle nel V Municipio ha preso solo 73 voti, risultato che non le ha impedito di entrare nella segreteria dell’assessore all’Urbanistica Luca Montuori.

«Parliamo di due ruoli molto diversi, per competenze e finalità: uno strettamente politico, l’altro tecnico. Con Montuori abbiamo subito fatto squadra: un lavoro sinergico è basilare per una rapida azione amministrativa. Partiamo avvantaggiati».

 

Come si è avvicinata al Movimento 5 Stelle?

«Nel 2012 un amico mi fece partecipare a una riunione. Fui colpita dal desiderio che accomunava tutti noi, semplici cittadini, di adoperarci per il nostro territorio. Da quella volta, non mancai un appuntamento».

 

In passato ha avuto altre simpatie politiche?

«Per nessun partito in particolare. Anni fa ero incuriosita dall’Idv, ma dopo averli conosciuti non mi convinsero».

 

Prima di oscurarlo, ammetterà di aver pubblicato sul suo profilo Facebook post contro i vaccini e a favore della cura Di Bella: perché li ha rimossi?

«Era un profilo privato con foto e interessi personali. Ritengo che ai romani importi la mia competenza in materia di lavori pubblici e su questi temi li terrò aggiornati. Non amo apparire».

 

Sul web girava la foto di un’anti-vaccinista sfegatata in piazza Montecitorio che ha scatenato il tormentone «è lei o non è lei?». Cosa risponde?

«Non sono io, è una fake news».

 

Appena il Campidoglio ha ufficializzato la sua nomina, Inarcassa, l’ente previdenzia le per il quale lavorava prima del suo ingresso giunta, ha precisato che il suo incarico non era dirigenziale, ma di impiegata amministrativa: come è nato l’equivoco?

«Da un refuso, corretto immediatamente nel comunicato stampa. Sono stata io stessa ad accorgermene e a chiedere di inviare la rettifica».

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