Giubileo: affiancherà Gualtieri una società con un budget da 1,5 miliardi

Con un emendamento alla legge di bilancio nasce la società Giubileo, la partecipata pubblica che gestirà la girandola di appalti per l'Anno santo del 2025,

L’emendamento del governo è atteso tra oggi e domani: nasce la società Giubileo, la partecipata pubblica che gestirà la girandola di appalti per l’Anno santo del 2025. Budget da quasi 1 miliardo e mezzo di euro, affiancherà il sindaco Gualtieri, appena nominato da Draghi commissario straordinario dell’evento.

Secondo ‘Il Messaggero’ la bozza del provvedimento già circola tra Camera e Senato, sarà inserita nella legge di bilancio; la controllata di Stato avrà un cda largo, da 5 a 7 membri, nominati dal governo, dal Campidoglio e dalla Regione di Zingaretti, i tre soggetti che saranno gli azionisti della società, pubblica al 100%.

Palazzo Senatorio ha fretta. “Rutelli ha avuto 5 anni per prepararsi al Giubileo, noi ne abbiamo tre scarsi”, ragiona Gualtieri. Draghi ha garantito la massima collaborazione. La nomina del sindaco a plenipotenziario della struttura commissariale, senza sub – commissari o vice, è un riconoscimento di stima (e di fiducia). Ma tocca far viaggiare veloci le commesse pubbliche, anche perché l’elenco delle opere da realizzare è sterminato, dai ponti alle autostrade, dalle metro ai nuovi tram.

Aggirare la limacciosa macchina burocratica capitolina è fondamentale. Ecco perché il governo darà vita alla nuova società, che farà da stazione appaltante. Il budget per l’operazione Giubileo, si diceva, è a nove zeri: 1 miliardo e 350 milioni andranno agli investimenti. Altri 100 milioni saranno la benzina della nuova partecipata: 10 milioni all’anno per le spese di gestione, nei primi 3 anni; i restanti 70 saranno stanziati per il 2025, ovvero 10 milioni sempre per il funzionamento della società più 60 milioni per i grandi eventi.

Nella lista delle opere – come riporta ‘Il Messaggero’ – c’è la chiusura dell’anello ferroviario, di cui si parla dai mondiali del ’90, più sette tramvie, i primi prolungamenti delle metropolitane, il potenziamento del collegamento su ferro tra Termini e Fiumicino, la riqualificazione delle principali stazioni ferroviarie e delle zone limitrofe, a cominciare da San Pietro, Termini, Ostiense e Trastevere.

Intorno al Vaticano andranno portati a dama restyling e pedonalizzazioni, di sicuro a via della Conciliazione e nei paraggi delle basiliche; è in programma la manutenzione straordinaria del Lungotevere, dei ponti e delle banchine, si proverà a rendere il fiume navigabile (altro progetto vecchio di decenni).

E ancora: va completata la Civitavecchia-Orte, realizzata la Roma-Latina e la bretella Cisterna-Valmontone. Sul Campidoglio, per la prima volta da quindici anni, atterrerà una pioggia di miliardi. Ma mancano tecnici in grado di occuparsene. Vale anche per il Pnrr.

Dal Parlamento è appena arrivato un assist per il sindaco. Il deputato dem Claudio Mancini è riuscito a far approvare in Commissione Bilancio alla Camera un emendamento che permette a tutti i Comuni con oltre 250mila abitanti di arruolare fino a 15 super-esperti, boiardi di Stato, con consulenze da 3Omila euro, per un massimo di 3OOmila euro a Comune, sempre per gestire l’attuazione del Recovery. Palazzo Senatorio quindi potrà avvalersi di un plotone di dirigenti in arrivo dai massimi livelli dello Stato.

Altra novità; i Comuni, come spiega il presidente della commissione Bilancio della Camera, Fabio Melilli, potranno ingaggiare, dal 2021 al 2026, quando scade il Pnrr, dipendenti extra per gestire le risorse. Per Roma saranno 300. Sono previste anche procedure di assunzione più facili per lo staff di sindaci e assessori dei Comuni in deficit, ma non riguarda Roma (che non è in dissesto), bensì Napoli.

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