Giubileo: slitta riapertura Ponte Industria a Roma

Gualtieri promette "pronto per Anno Santo"

Il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, l'assessora ai Lavori pubblici, Ornella Segnalini, il presidente del Municipio Roma XI, Gianluca Lanzi, durante il sopralluogo al cantiere del Ponte dell'Industria in zona Ostiense a Roma.

Slitta la riapertura del Ponte dell’industria, che unisce i due quadranti romani di Ostiense e Marconi. I lavori di restauro e riqualificazione del ponte andato a fuoco nel 2021, si concluderanno infatti intorno all’8 dicembre 2024 e non a settembre prossimo come previsto inizialmente. È quanto è emerso dal sopralluogo al cantiere giubilare effettuato questa mattina dal sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, e dall’assessora capitolina ai Lavori pubblici, Ornella Segnalini. “Il cantiere si concluderà per l’8 dicembre, insieme al cantiere di piazza Pia. Dobbiamo farcela e per ora siamo nelle condizioni di farlo”, ha affermato il sindaco Gualtieri. “L’importante è che l’opera sia pronta per il Giubileo. Pensiamo che lo sarà, ma non ci limitiamo ad auspicarlo, questo è un cantiere che seguiamo con grande attenzione”, ha garantito il primo cittadino.

Al momento, si è chiusa la prima fase dei lavori. È stato infatti costruito un ponte nuovo, una passerella provvisoria per consentire il passaggio dei sottoservizi, come gas ed elettricità, per cui al momento è in corso lo spostamento e il relativo allaccio. Le lavorazioni avranno una durata di circa 5 settimane. Successivamente, avrà inizio la fase di cantierizzazione del ponte della nuova struttura. “Il cantiere sta procedendo – ha spiegato Gualtieri – si tratta di un cantiere di grande complessità perché come spesso avviene, come ad esempio anche a piazza Pia, non c’è solo l’opera che si vede ma la complessità data dai sottoservizi, che devono attraversare il Tevere. Non si possono semplicemente interrompere i sottoservizi come il gas e la corrente. Prima si è dovuto fare un secondo ponte, ora bisogna trasferire i sottoservizi, dopodiché si può smontare il ponte. Questo è un vincolo che ha reso l’opera impegnativa. Ci sono state prescrizioni assertive della Sovrintendenza che vuole preservare questo modello di archeologia industriale. Questo ha rappresentato un appesantimento di tempo e costi. C’è attenzione su piccoli dettagli che rendono il lavoro più lungo, ma il lavoro ha una qualità maggiore”.

A termine dei lavori, finanziati con fondi giubilari, per un totale di 18 milioni di euro, il ponte sarà allargato, passando da circa 5 a 7,5 metri di larghezza. Sarà consentito il passaggio degli autobus, ma non dei mezzi pesanti. Con delle passerelle, inoltre, sarà consentito il passaggio di pedoni e biciclette. “Si tratta di un restauro, anche se sarà configurato un nuovo ponte”, ha spiegato l’assessora ai Lavori pubblici Ornella Segnalini. “Verranno riutilizzate – ha aggiunto – alcune parti preesistenti, come le ringhiere. La trave sarà reticolare per dare comunque l’aspetto di un ponte ferroviario, perché si tratta di un’opera di archeologia industriale. Verranno riutilizzati con una funzione diversa anche gli arconi, utilizzando la stessa struttura e allargandoli. Ci sarà anche un’illuminazione completamente diversa, anche artistica. Sarà un’opera molto visibile. Un tubo del gas già montato di una certa dimensione e che impone una lavorazione difficile. A seguito dell’incendio del 2021, dopo le indagini del Dipartimento Csimu, il ponte è stato riaperto in via provvisoria, consentendo il transito a esclusione dei veicoli con carico superiore a 3,5 tonnellate. Lo apriremo con un carico fino a 22 tonnellate, equivale al passaggio di un autobus. Ci sarà anche un lavoro sulle fondazioni molto rilevante. Cambiando la struttura e il carico anche le fondazioni dovranno essere restaurate”, ha concluso Segnalini. Al sopralluogo di questa mattina hanno preso parte anche i presidenti del Municipio Roma VIII, Amedeo Ciaccheri, e del Municipio Roma XI, Gianluca Lanzi.

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