È iniziata a palazzo Chigi una riunione del Consiglio dei ministri per prendere i primi urgenti provvedimenti a sostegno delle zone alluvionate dell’Emilia-Romagna e, in alcuni tratti, anche di Marche e Toscana.
Oltre alla rimodulazione dell’ordinanza di Protezione civile che aveva dichiarato già nei giorni scorsi lo stato di emergenza, con l’estensione del perimetro della relativa area, all’ordine del giorno del Cdm – come spiega palazzo Chigi – c’è un decreto-legge con i primi stanziamenti e con la sospensione o proroga dei termini fiscali, contributivi, giudiziari e di altro tipo.
Da questo incontro con il governo “ci aspettiamo una risposta al cento per cento per quel che riguarda i danni per le famiglie e, soprattutto, la ricostruzione di un territorio. Oggi quantificare il danno credo sia difficile, perché abbiamo intere zone sott’acqua”, ha detto Giuliano Zignani, segretario regionale Uil Emilia-Romagna, arrivando a palazzo Chigi per l’incontro di una delegazione della Regione con il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. “Poi – ha aggiunto – serve la cassa integrazione per le lavoratrici e i lavoratori che non possono andare a lavorare”.
Le prime risorse, ha spiegato il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, in occasione del sopralluogo nelle zone alluvionate, “saranno per l’emergenza e per tutti i provvedimenti necessari ad esentare le aziende e i cittadini dal pagamento delle imposte”. Bisogna poi, ha aggiunto Meloni, “lavorare sugli indennizzi e sulla ricostruzione, ma questo richiede una stima completa e una semplificazione per quanto riguarda le procedure”. Il decreto del governo potrebbe valere almeno cento milioni, per garantire i soccorsi, gli interventi per le scuole, le strade provinciali, la messa in sicurezza dei Comuni dalle frane e i primi aiuti all’agricoltura.
Era stato lo stesso presidente dell’Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, a chiedere al governo, sin dalle primissime ore, il rinvio degli adempimenti fiscali per cittadini e imprese. E, proprio a questo fine, la Regione ha trasmesso all’esecutivo un primo elenco dei Comuni nei quali, a causa dell’alluvione o delle frane che si sono verificate in conseguenza, c’è l’oggettiva impossibilità di poter continuare a garantire il normale svolgimento delle attività produttive o la normale vita sociale della popolazione.
L’elenco dei Comuni e delle singole località, che dovrà essere validato dal Dipartimento nazionale di Protezione civile, serve affinché chi vive e lavora in quei territori possa beneficiare della sospensione dei pagamenti relativi ad adempimenti fiscali, contributivi o simili che il governo si appresta a varare nel Consiglio dei ministri di oggi. Ci sarà poi la necessità di “rimborsi al cento per cento, perché c’è gente che ha perso tutto” e di “affrontare la ricostruzione materiale di ciò che di infrastrutturale ha ceduto”, aveva spiegato Bonaccini, ricordando che ci sono “oltre 600 strade interrotte, alcune distrutte, e oltre 300 frane attive”. Al termine del Consiglio dei ministri, la presidente del Consiglio e i ministri aventi a vario titolo competenza per l’emergenza, incontreranno proprio il governatore dell’Emilia-Romagna, che sarà accompagnato da rappresenti delle parti sociali del territorio.