Governo approva delega fiscale, ma la Lega diserta cdm

Fonti Lega, questione metodo, coperture tra i dubbi

Via libera del Consiglio dei ministri alla delega fiscale. La riunione a palazzo Chigi e’ terminata, i ministri del partito di via Bellerio non hanno partecipato alla riunione.

Non solo la revisione del catasto, osteggiata fin dall’inizio, c’e’ anche una questione “di metodo”, secondo quanto si apprende da fonti della Lega, tra i motivi che hanno portato i ministri leghisti a disertare la riunione del Consiglio dei ministri. Non si possono ricevere “le carte” solo all’ultimo, non e’ “serio”, e’ il ragionamento, votare “sulla fiducia”, senza avere avuto modo di leggere i testi. Tra i dubbi sollevati nello specifico sul fisco anche quello delle coperture necessarie per dare attuazione alla riforma dell’Irpef.

Il sistema a cui si mira non intende aumentare il gettito complessivo ma diminuirlo, perché oggi è fuori linea rispetto agli altri Paesi”. Così il premier Mario Draghi parlando della delega fiscale e delle intenzioni dell’esecutivo. “La sostanza del Cdm di oggi è stata la discussione e l’approvazione della delega fiscale. Vorrei puntualizzare che la legge è una legge delega e quindi è una legge generale che poi andrà riempita da contenuti con un ulteriore momento di confronto”, ha detto il premier Mario Draghi in conferenza stampa a Palazzo Chigi. “Si può avere la sensazione che questa sua l’ultima parola sul fisco ma per fortuna o purtroppo il processo non è così semplice, prenderà molti anni”, ha detto il premier. L’assenza della Lega al Cdm sulla delega fiscale “la spiegherà l’onorevole Salvini oggi o domani. Ma gli scambi avvenuti in cabina regia e nelle conversazioni avevano dato sufficienti elementi per valutare la legge delega”, ha detto il premier Mario Draghi in conferenza stampa. “Nella legge delega c’è una riformulazione del catasto, si procederà quindi anche ad una revisione delle rendite catastali. L’impegno è che nessuno pagherà di più o di meno. Le rendite restano invariate, è un’operazione di trasparenza ma non cambia l’imposizione fiscale sulle case e sui terreni”, afferma il premier Mario Draghi in conferenza stampa. “Non cambiamo le tasse – afferma – e per la riforma ci vorranno cinque anni”.  “Una questione mi preme chiarire: nelle varie questioni della delega c’è anche riformulazione del catasto. Il governo si impegna ad accatastare tutto quello che oggi non è accatastato, terreni e abitazioni”, ha sottolineato il premier.  Con la delega fiscale “si procederà anche a una revisione delle rendite, con riguardo di quelle che sono le rendite di mercato”, ha spiegato il presidente del Consiglio Mario Draghi. “Non cambia – ha assicurato il premier – assolutamente l’imposizione fiscale sulle case, sui terreni. E’ molto importante dirlo, nei giorni scorsi si è teso un pochino a confondere. Una decisione è costituire una base di decisione adeguata, e ci vorranno cinque anni. La seconda decisione è cambiare le tasse. Noi la seconda decisione non l’abbiamo presa. Solo nel 2026 se ne riparlerà”.

“La progressività del sistema fiscale deve restare”, ha detto il ministro dell’Economia, Daniele Franco, nel corso della conferenza stampa al termine del Consiglio dei ministri. “La progressività è il perno del nostro sistema fiscale”, ha aggiunto Franco.  “La riforma è un’opportunità verso un sistema che sia più efficiente e meno distorsivo”, ha detto il ministro dell’Economia Daniele Franco, precisando che i pilastri della struttura fiscale come Irpef e Iva resteranno “ma verranno riconsiderati”.

Uno degli obiettivi della delega fiscale è il “contrasto all’evasione e all’elusione fiscale. E’ un problema non nuovo in Italia”, ha detto il ministro dell’Economia, spiegando chela differenza tra gettito teorico e gettito effettivo “si stima sia di circa 100 miliardi”.

“Il contenimento è misura necessaria per ridurre le aliquote e avere una distribuzione del carico più favorevole alla crescita economica”, ha detto ancora. Il governo intende “ridurre il cuneo fiscale sul lavoro che in Italia è relativamente elevato, per un lavoratore di reddito medio è di 5 punti superiore a quello della media europea”,  ha detto Franco. “Larga parte del cuneo è imputabile all’imposta sulle persone fisiche”, ha aggiunto.

Il superamento dell’Irap sarà “in termini graduali” e seguendo due possibili linee di intervento: assorbendolo in altre imposte o reperendo altre coperture, ha spiegato il ministro dell’Economia. Per quanto riguarda l’Iva “si stabilisce l’obiettivo di razionalizzare la struttura dell’imposta, semplificare la gestione del tributo ed è volto a ridurre i livelli di evasione ed elusione”, ha detto Franco. L’evasione, ha aggiunto, è stimata in oltre 30 miliardi all’anno.

L’iter per attuare la riforma

Il provvedimento consiste in 10 articoli. L’operazione che si propone il Governo prevede una revisione dell’intero sistema fiscale, partendo dall’Irap ma comprendendo anche l’Ires, il “superamento” dell’Irap, una rivoluzione dell’Iva e anche la riforma del catasto degli immobili.  Una volta che sarà stata approvata dal Parlamento, il Governo avrà 18 mesi per attuare la delega fiscale emanando i decreti attuativi. Gli obiettivi fondamentali sono la crescita dell’economia, attraverso l’aumento dell’efficienza della struttura delle imposte e la riduzione del carico fiscale sui fattori di produzione; la razionalizzazione esemplificazione del sistema tributario, preservandone la progressività, da attuarsi anche attraverso la riduzione degli adempimenti e l’eliminazione dei cosiddetti ‘micro-tributi’, la riduzione dell’evasione.

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