Cultura, inclusione, innovazione, sostenibilità i quattro pilastri, “trasformare” la parola chiave “perché ora siamo nel vivo della fase realizzativa: un disegno di trasformazione imponente con un orizzonte decennale per cambiare Roma in modo tangibile”. Cosi il sindaco di Roma Roberto Gualtieri presentando il secondo Rapporto alla Città. Un intervento lungo quasi due ore in cui il primo cittadino ha ripercorso quanto realizzato nell’ultimo anno e ha lanciato alcune sfide per il futuro. A partire dai rifiuti, con la pubblicazione della gara per il termovalorizzatore di Santa Palomba.
Ma anche una “città di cantieri, perché senza non c’è futuro”: quelli del Pnrr e quelli del Giubileo, lo Stadio della Roma e le infrastrutture: la stazione metro Venezia pronta in 8 anni e i prolungamenti della A e della B, nonché l’apertura dei cantieri della D, entro il 2030.
La città, in vista del Giubileo del 2025, è tutta un cantiere. Per la precisione, ha informato il sindaco, sono 1.322. Uno sguardo al futuro e un disagio per il presente. Uno di questi, quello per la realizzazione della stazione della metro C a piazza Venezia, ha creato non poche polemiche, ma Gualtieri ne ha rivendicato l’importanza. “Abbiamo deciso di non rinviare opere indispensabili per la città”. E proprio a causa di quel cantiere “sarà spostato a piazza del Popolo” l’albero di Natale che tradizionalmente veniva allestito sotto l’Altare della Patria.
Per un cantiere che apre ce n’è uno che chiude. Il sindaco ha annunciato che, con un leggero anticipo sul cronoprogramma, da dicembre la metro A tornerà a funzionare la sera. Da giugno 2022 la linea rossa, a eccezione dei fine settimana, interrompeva il servizio alle ore 21. A fine anno invece romani e turisti potranno ricominciare a prendere la metro anche durante la settimana fino alle 23.30.
E poi i tram, i nuovi bus, l’impegno contro gli incidenti stradali con l’obiettivo di trasformare in zona 30 il 70 per cento delle strade entro fine consiliatura. Strade che “saranno rifatte al 100 per cento nell’arco di 10 anni”.
E infine, non ultimi, gli investimenti sulla casa e i musei delle scienze e della Shoah. Tra le principali preoccupazioni del sindaco infine la povertà così come registrata dell’ultimo rapporto Caritas e il taglio alle risorse degli Enti locali: punto su cui ha chiesto al governo un passo indietro, e maggiori fondi per i trasporti.