Gualtieri, per la Capitale seguirò il modello Biden

"Crescita e competitività possono andare insieme alla lotta alle disuguaglianze". Per questo il candidato dem punterebbe anche ad allontanarsi dal Pd del 2016, quando i dem si erano aggiudicati solo il I e il II Municipio ed ha ribadito il cambiamento del Pd odierno rispetto a quello del passato, quello renziano. Calenda, farò campagna elettorale porta a porta, come in Francia

(di Giulia Marrazzo per Ansa)

Per Roberto Gualtieri e Carlo Calenda ieri è avvenuto il primo (‘quasi’) faccia a faccia. Infatti i due candidati romani per la corsa al Campidoglio sono stati ospiti nel programma di Lucia Annunziata, ‘Mezz’ora in più, uno di seguito all’altro. Non un vero faccia a faccia, quindi, ma sicuramente un assaggio di quello che si vedrà durante la campagna elettorale per le prossime amministrative. In comune hanno il fatto che entrambi vogliono riproporre per la Capitale “ricette” già sperimentate all’estero.

Modello Biden

Gualtieri, candidato dem alle primarie di centrosinistra, in realtà non ancora incoronato dalla coalizione, ha iniziato il suo intervento puntando a un ritorno a “sinistra” del Pd e di fatto della sua eventuale gestione amministrativa. “Io non sono mai stato per l’austerità”, ha esordito l’esponente Pd, ricordando che, da ministro del Mef durante il governo Conte II, si è battuto per un cambiamento delle politiche europee ed ha anche ottenuto il Recovery.

“Io sono per il modello Biden”, ha proseguito Gualtieri, puntando, quindi, sull’esempio del presidente degli Stati Uniti dove “crescita e competitività possono andare insieme alla lotta alle disuguaglianze”. Per questo il candidato dem punterebbe anche ad allontanarsi dal Pd del 2016, quando i dem si erano aggiudicati solo il I e il II Municipio ed ha ribadito il cambiamento del Pd odierno rispetto a quello del passato, quello renziano (ndr): “Ora non è più così” già dalle “ultime elezioni europee il Pd è risultato il primo partito a Roma. Sono convinto che recupereremo”, ha sottolineato precisando che, come sindaco, valorizzerebbe il decentramento puntando sulla sfida dei “servizi accessibili a tutti i cittadini in 15 minuti”.

“Scrollarsi di classe dirigente del Pd”

Sull’avversario che, poco dopo, ha preso il suo posto in studio, Gualtieri ha ribadito il ‘rammarico’ di non averlo come partecipante delle primarie, rimanendo così fuori dal centrosinistra e “scegliendo Italia Viva e Renzi”. Calenda, dal canto suo, ha ribadito il concetto “io sono in campo da mesi”. Infatti, il leader di Azione, ha già presentato un ampio programma e si dice a lavoro per tutti i XV municipi romani. Calenda, che da domani darà il via ufficiale alla campagna elettorale, ha sottolineato: “Con Gualtieri io non ho nessun problema però deve scrollarsi di dosso la classe dirigente locale del Pd. Di questa roba qua bisogna fare piazza pulita o non si cambia niente, nemmeno Superman ce la farebbe”. Senza giri di parole Calenda ha poi continuato parlando della manovra portata avanti del Pd con la tentata alleanza con i grillini, non molto gradita al leader di Azione. Infatti, secondo Calenda, anche oggi ci sarebbe un evidente accordo tra i dem e il m5s per il secondo turno: “Gli elettori non sono delle valigie che si spostano da un lato all’altro. Io ho detto da subito che se non arrivassi al ballottaggio voterei Gualtieri”. Dal Pd “non mi hanno risposto perché hanno già in mente l’alleanza con Virginia Raggi al secondo turno”. Per ora, in ogni caso, Calenda è in campo e lancia la sua operazione porta a porta: “I volontari andranno porta a porta come è stato fatto con le elezioni francesi. Mi presenterò con una lettera a tutti i cittadini romani e da domani ci saranno in città banchetti” informativi e le apecar.

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