I marciapiedi di Roma, la dannazione dei pedoni

Emergenza dissesto dal centro alla periferia. Servirebbero 250 milioni di euro e cinque anni di lavori per gli interventi in tutti i quartieri della città

Dai Parioli a Prati, dal centro storico al Salario i marciapiedi sono sempre più dissestati, sconnessi, con le radici degli alberi che vengono fuori e ingrossano a tradimento l’asfalto.

A fare il punto della situazione é oggi l’edizione romana del Corrierr della Sera che in un articolo di Lilli Garrone elenca le situazioni peggiori: “In via Gioacchino Rossini, accanto all’ambasciata americana, il bitume è in più punti sgretolato. Ma il peggio è in viale Romania dove le radici degli alberi e il continuo salire delle macchine per sostare hanno spesso divelto i cigli in travertino. Rattoppi eseguiti alla meglio in viale Parioli, dove poi le rabberciature saltano e le signore inciampano spesso nei continui avvallamenti. In viale Bruno Buozzi, in piazza Don Minzoni e in viale Belle Arti è un percorso ad ostacoli: in questo caso la natura e le piante lungo i cigli hanno vincono anche sull’asfalto.

Né va meglio lungo le strade che incrociano o sono parallele alla Salaria da via Chiana e via di Priscilla. In via Timavo in Prati le alberature hanno praticamente cancellato gli angoli ed è così in viale Carso; gli stessi lungoteveri dimostrano continui cedimenti. Andando verso il centro storico lastroni spesso divelti e situazioni a rischio in piazza Vidoni ed in piazza dei Caprettari o nella parte alta di corso Vittorio; passeggiare per quelli di Trastevere è una scommessa continua. E quasi ovunque uscire con i passeggini, o peggio in carrozzella se si ha un handicap motorio, è un lungo percorso ad ostacoli.

«Abbiamo fatto uno studio ad hoc», premette al quotidiano il presidente dell’Acer, l’Associazione romana dei costruttori Nicolò Rebecchini. «Per mettere in sicurezza, con una adeguata manutenzione straordinaria, il sistema stradale servono almeno 250 milioni e cinque anni di lavori». Fondi che non ci sono. Tanto che gli assessori ai Lavori pubblici del I e del II Municipio, dal centro storico ai Prati e ai Parioli, quindi delle strade più importanti della Capitale (eccezion fatta per quelle di largo scorrimento) ammettono: «Il problema sono i soldi che non abbiamo», sottolinea Jacopo Emiliani Pescetelli del I Municipio. «Per la manutenzione ordinaria ci sono un milione e 800 mila euro l’anno: quindi con grande difficoltà si riesce a rifare un intero marciapiede. Possiamo “rattoppare” ma sarebbe meglio risistemare tutto con una colata di cemento continuo. Riparare le buche costa mediamente 0,7 centesimi al metro quadro e vista la vastità di questo territorio, dove esistono anche i sampietrini che per riposizionarli hanno un costo ben maggiore, si riesce si e no a fare due appalti l’anno. E bisogna anche stare attenti a non spendere tutti i soldi perché se vi sono emergenze si deve poter intervenire».

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