Roma ha una dozzina di linee ferroviarie che collegano l’Urbe con le altre province o con aree periferiche della città. Una giungla di nomi e sigle che corrisponde a quella delle competenze, con i gestori delle tratte che differiscono in base al fatto che si parli della Roma-Viterbo o della Orte Fiumicino.
Dominus assoluto è Trenitalia, che gestisce ben nove linee su 12. Una gestione che avviene in sinergia con RFI, la S.p.a. controllata al 100% dalle Ferrovie, che si occupa delle questioni riguardanti i binari e le stazioni. Ma andiamo a vedere nello specifico quali sono le linee laziali, gestite da Trenitalia, che arrivano a Roma.
La prima è l’FL1, la linea che arriva da Orte a Fiumicino sfruttando la ferrovia Firenze-Roma e la ferrovia Roma-Fiumicino. La frequenza media di passaggio è ogni 15 minuti nei giorni feriali e ogni 30 in quelli festivi.
Poi c’è la Roma-Tivoli, quell’FL2 che collega la Capitale a due delle città più popolose della provincia, Guidonia e Tivoli. I pendolari, intercettati in passato da RadioColonna, hanno sostenuto di essere tendenzialmente soddisfatti, ma di ambire a un treno diretto mattutino Termini-Guidonia.
La Roma-Capranica-Viterbo (FL3) è la linea gestita da RFI che collega la Capitale con la Tuscia. Quella tristemente più nota alle cronache – la Roma-Civitacastellana-Viterbo – è invece gestita da ATAC. In passato, i pendolari dell’FL3 hanno denunciato biglietterie fantasma, poca sicurezza e treni poco puliti.
L’FL4 Roma-Albano è la ferrovia ottocentesca che arriva ai Castelli Romani. Ventotto chilometri di linea che portano prima a Ciampino e poi ad Albano Laziale. “La situazione qui non è critica – spiega il pendolare Daniele Bravi – nell’ora di punta sono stati aggiunti alcuni treni, tutti da otto carrozze”.
La quinta linea è l’FL5 che porta da Termini a Civitavecchia. La “Litoranea Roma Nord” utilizza la Ferrovia Tirrenica e serve molte località balneari a nord della Capitale, come Fregene, Ladispoli, Cerveteri e San Marinella. Tra le lamentele più frequenti dei pendolari, ci sono i ritardi e la condizione delle stazioni. Un caso simbolico si è verificato a fine aprile, quando un lampadario della stazione di Civitavecchia s’è staccato, fortunatamente senza conseguenze.
Roma – Cassino, la linea più critica per i pendolari
Passando dal nord al sud della Capitale troviamo l’FL6, la linea che porta da Roma Termini a Cassino, passando per Frosinone. La linea sfrutta l’infrastruttura della Roma-Cassino-Napoli, una coabitazione che crea alcune difficoltà ai pendolari che si muovono dalla Ciociaria a Roma.
Tra le problematiche più importanti troviamo quella del furto di rame, una pratica che avviene soprattutto in territorio casertano, ma che si ripercuote anche sull’FL6.
Sempre a sud troviamo l’FL7 Roma-Latina/Formia, la ferrovia che costeggia il litorale romano e latinense prima di arrivare ai confini con la Campania.
L’FL8 invece è il servizio ferroviario che collega Roma con il litorale sud, fino a Nettuno. Una tratta che utilizza la ferrovia Roma-Napoli e tocca molte località della provincia di Roma. Tra queste, le popolatissime Pomezia e Aprilia e le balneari Lavinio e Anzio.
L’ultimo servizio extraurbano di Roma gestito da Trenitalia è il Leonardo Express, il treno che arriva dalla stazione Termini all’aeroporto di Roma-Fiumicino. Un servizio attivo sette giorni su sette che garantisce le corse anche quando è in atto uno sciopero ferroviario.
Rispetto alle altre linee, quello del Leonardo Express non sembra un servizio rivolto ai pendolari quanto – per ragioni di costo – ai turisti. I regionali che arrivano a Fiumicino impiegano 40 minuti e costano circa 8 euro. Il Leonardo Express ci mette mezz’ora ma costa 14 euro. Quasi il doppio del regionale.