Il Caffè Greco di Roma resiste: pronti a pagare doppio

Il braccio di ferro con i proprietari delle mura. La partecipazione di Italia Nostra. L'Ospedale Israelitico: «Cambino i gestori»

Il Caffè Greco deve restare qui in via Condotti. Quello che si può discutere è il “quantum” dell’affitto»: con queste parole l’ingegner Carlo Pellegrino ieri mattina, nel corso di una riunione organizzata per fare il punto sulla situazione in merito al lungo braccio di ferro con l’Ospedale Israelitico, titolare delle mura del locale storico in pieno Centro, che non vuole rinnovare l’affitto agli attuali conduttori, peraltro anche titolari dell’«Azienda Caffè Greco», ovvero del marchio e degli arredi che acquistarono a suo tempo dagli eredi dell’antico titolare Federico Gubinelli.

Lo scrive il Corriere della Sera.

Una vicenda che avrà il suo momento determinante la prossima settimana, mercoledì 5, con un doppio appuntamento: un incontro al ministero della Cultura con Vittorio Sgarbi, che si è offerto come mediatore, e l’udienza presso la Corte d’Appello per discutere dello sfratto, che in un primo momento era stato fissato per il 22 giugno scorso.

Carlo Pellegrino e la moglie Flavia Iozzi ieri sono dichiarati disponibili a raddoppiare l’affitto portandolo a 35 mila euro, «valutando anche una percentuale sul fatturato» e persino ad acquistare le mura. Ma soprattutto «noi vorremmo incontrare il presidente dell’Ospedale Israelitico, Antonio Spizzichino, per trattare – aggiungono – non soltanto i suoi avvocati». Da parte sua, Vittorio Sgarbi, sottosegretario alla Cultura, ha dichiarato che «permangono molte posizioni all’apparenza inconciliabili, ma ho verificato un grande senso di responsabilità tra le persone convenute, anche da parte dei rispettivi legali. Come ministero stiamo facendo la nostra parte».

Ieri mattina al Caffè Greco c’era anche Michele Campisi, segretario nazionale di Italia Nostra, che ha ricordato la posizione di tutela del luogo dell’associazione, e la lettera inviata dalla presidente Antonella Caroli al ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, dove è scritto che «i vincoli di interesse storico monumentale che si sono succeduti ne dovrebbero garantire l’integrità riguardando il bene immobile ed i beni mobili con 220 opere d’arte». Da parte sua, il proprietario delle mura, l’Ospedale Israelitico, resta fermo sulla sua posizione: «Il Caffè Greco rappresenta un prestigioso e storico bar della capitale che nel corso di 250 anni ha visto alternarsi diversi gestori. Continuerà ad avere una lunga vita nel rispetto della tradizione, ma il servizio di somministrazione verrà effettuato da un conduttore diverso».

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